Marchi del passato
Carrozzeria Stabilimento Monviso Torino
PARTE SECONDA: GLI ANNI ’50 E L’ARRIVO DI GHIA
Fu proprio in questo secondo periodo che la Monviso diede sfoggio delle sue realizzazioni più interessanti ed estrose. Nel 1950 venne presentato l’allestimento “Rondine” su Fiat 1400, nella duplice configurazione coupé e cabriolet; a questa prima serie, se così la si vuole chiamare per maggior chiarezza, ne seguirà una seconda nel 1951 e una terza nel 1952, queste ultime solo in versione cabriolet 4 posti. Il telaio 1100 E non venne relegato solo alle prime produzioni, ma se ne darà un seguito nel 1951, con l’elegante “Rondinella” in versione coupé e cabriolet. Alla serie “Rondine” appartiene altresì un’elegantissima coupé realizzata su Fiat 1900 nel 1953. Le ultime realizzazioni dello Stabilimento Monviso si concentrarono sul telaio della Fiat 1100/103, di cui nel 1953 venne presentata una prima versione coupé, cui ne seguirà una seconda nel 1954; accanto ad esse, venne allestita una versione spider e una berlinetta lo stesso anno.
Il canto del cigno, stilisticamente parlando, della produzione carrozziera della Monviso fu la realizzazione, su disegno di Michelotti della Fiat 1100/103 TV “Stella Filante”.
Per quanto, effettivamente, le realizzazioni della Monviso si concentrassero su fuoriserie derivate Fiat, sarebbe una grave dimenticanza non ricordare anche gli allestimenti su telai Lancia, in particolare quello costruito nel 1949 sull’Aprilia 1500: una elegante coupé a due porte e quattro posti dalla linea molto originale, il cui elemento caratterizzante era costituito dal lunotto molto avvolgente tanto da comprendere anche i finestrini laterali posteriori.
Con il sopraggiungere della metà del decennio, si crearono le condizioni che portarono gradualmente alla conclusione dell’epopea dello Stabilimento Monviso, in quanto Luigi Segre, che da poco aveva preso il controllo della carrozzeria Ghia, volle assorbire, in accordo con Casalis la Monviso, con il preciso intento di creare un reparto ad hoc, che prenderà il nome di Ghia-Serie Speciali, volto a realizzare vetture elaborate. Per tanto, lo Stabilimento Monviso venne inglobato dalla Ghia nel corso del 1954 e a fine anno si concluse il processo transitorio per diventare definitivamente parte integrante della carrozzeria di Segre. In ogni caso, ancora per tutto il 1955 verrà mantenuto il marchio della Monviso in occasione della presentazione della Fiat 600 al Salone dell’automobile di Ginevra del 1955. Nel listino della Ghia era, infatti, presente un allestimento di livello intermedio della 600 elaborata, chiamato 600 De Luxe Monviso che prevedeva, oltre alle specifiche della versione base (vernice metallizzata per il tetto, mascherina anteriore cromata, paraurti anteriori e posteriori derivati da quelli della Fiat 1100/103, molure cromate sulle fiancate, sui brancardi, attorno ai vetri, lungo i gocciolatoi e attorno alla luce targa, coppe ruote speciali, serratura per il cofano motore, compasso reggi cofano; all’interno c’erano una guarnizione cromata lungo il cruscotto e la pomelleria in anticorodal), anche i vetri delle porte discendenti.
A cessione avvenuta, Alessandro Casalis rivestì la carica di amministratore delegato dell’azienda, per poi da lì a poco ritirarsi a vita privata.
Si concluse così la parabola di una delle tante carrozzerie minori di Torino che hanno, pur nel loro piccolo, contribuito a realizzare piccoli capolavori dell’arte carrozziera.
I MODELLI CARROZZATI MONVISO
Lo Stabilimento Monviso si avvalse in più di un’occasione della proficua collaborazione di Giovanni Michelotti, che disegnò per la carrozzeria un rilevante numero di fuoriserie. Suoi sono i disegni della serie “Stella Alpina”, “Rondinella” e la “Stella Filante” su Fiat 1100/103 TV.
Vediamo ora alcuni dettagli dei singoli modelli, per quanto i ridotti numeri di produzione non consentano di poter attingere ad una vasta documentazione storica e fotografica.
Fiat 1100 B Stella Alpina Spider (1947-1948)
Questo modello fu il primo con cui la Monviso diede inizio alla realizzazione di carrozzerie per vetture fuoriserie e venne prodotta in due serie. La dicitura esatta, così come riportato su un dépliant illustrativo della carrozzeria, sarebbe Spyder “Cabriolet leggero” su Fiat 1100. La “Stella Alpina Spider” del 1947 (prima serie) venne realizzata sul telaio della 1100 B berlina e si trattò, in effetti, di una scoperta a due soli posti, di qui la dicitura “cabriolet leggero”, in cui l’elaborazione della fuoriserie si concentrò soprattutto nella parte posteriore che, essendo decisamente più avvolgente e arrotondata, risultò molto più moderna. Rispetto alla berlina di serie, data la differente configurazione, sono state eliminate le porte dietro e quelle anteriori, sono state incernierate al contrario (posteriormente anziché davanti).
Non furono apportate modifiche di sorta alla porzione anteriore, che si contraddistinse rispetto al telaio 1100 E per la presenza di tre profili cromati sulle feritoie d’aerazione lungo i lati del cofano motore e per i rostri sottili sul paraurti anteriore. Per quanto riguarda gli interni, le licenze che la carrozzeria si prese riguardarono solamente il volante con tre razze ad astine e la pomelleria dedicata. La seconda serie presentata l’anno successivo, riporta non poche differenze con la precedente. Di fatti, venne modificato il taglio dei parafanghi posteriori e anteriori che diventarono più massicci perdendo la rotondità di quelli del modello del 1947, assumendo così la tipica forma che caratterizzerà molti modelli successivi; gli indicatori laterali di direzione “a braccio” vennero spostati dalle fiancate anteriori sotto il parabrezza e posizionati posteriormente alle cerniere delle porte; nella parte anteriore troviamo le differenze più sostanziali, i fari non sono più esterni alla carrozzeria, ma alloggiati nei parafanghi. Inoltre, scompaiono i rostri sul paraurti anteriore, che ora è dotato di una fascia longitudinale di protezione in gomma; le due serie sovrapposte di feritoie laterali al cofano motore lasciano il posto ad una sola. La vettura era venduta al pubblico alla cifra di 1.350.000 Lire.
Fiat 1100 E Stella Alpina Spider (1949)
Nel 1949, dopo appena due anni da quando era entrata in commercio la 1100 B, la Fiat iniziò la produzione della sua erede, la 1100 E, ultimo aggiornamento delle 1100 dotate di telaio separato. Oltre a tutta una serie di dettagli minori, questo modello differiva dal precedente soprattutto per la presenza del vano porta bagagli posteriore accessibile dall’esterno. La versione fuoriserie realizzata dalla Monviso presentava, oltre al disegno della parte posteriore, fondamentalmente identico a quello del “cabriolet leggero” su telaio 1100 B, pur con un differente disegno dei parafanghi posteriori, che persero la dolce curvatura di quelli precedenti per assumere un profilo più squadrato, anche interessanti novità nella parte anteriore.
In particolare, se confrontata con la versione cabriolet di serie (attenzione, su telaio 1100 B prodotta dal Reparto Carrozzerie Speciali della Fiat), la calandra presenta soli 5 profili cromati orizzontali, in luogo dei 16 della cabriolet di serie apparendo così più snella; le feritoie oblique in due gruppi da tre ai lati del cofano motore lasciano spazio ad un’unica feritoia longitudinale; i fari, seppur sempre incassati nei parafanghi, vengono affiancati da due proiettori supplementari e le porte sono incernierate anteriormente. Infine, compaiono al di sotto di essi, appena soprastanti la linea del paraurti, due finte prese d’aria delimitate da un sottile profilo cromato.
Fiat 1100 E Stella Alpina Coupé (1949)
La versione coupé realizzata su telaio 1100 E sembra accogliere nelle sue linee alcuni elementi stilistici della cabriolet fuoriserie e di quella di serie. Nello specifico, si differenzia dalla versione scoperta in quanto non presenta la coppia di fari supplementari; le finte prese d’aria rimangono, anche se spostate più in alto; la calandra è quella originale della cabriolet Fiat. Inoltre, le porte, in questo caso sono incernierate posteriormente.
Fiat 1400 Rondine Coupé e Cabriolet (1950)
Come accennato precedentemente, con la 1100 E si chiude l’era delle carrozzerie a telaio separato, per dare inizio alla più moderna scocca portante. La prima Fiat del dopoguerra a presentare questo tipo di soluzione telaistica è la Fiat 1400 presentata al Salone dell’automobile di Ginevra nel marzo del 1950. La vettura segnò un passo importantissimo nell’evoluzione automobilistica dal dopoguerra in avanti, non solo dal punto di vista strutturale, ma anche e non meno importante, da quello stilistico. La 1400 si presentò, infatti come una vettura dall’aspetto più moderno e razionale, grazie soprattutto a due accorgimenti di rilievo: l’abbandono dalla calandra a sviluppo verticale, in luogo di una a sviluppo orizzontale e la scomparsa dei parafanghi esterni alla carrozzeria (per ora solo all’anteriore), sostituiti da passaruota a filo dei lamierati.
Lo Stabilimento Monviso, seppe realizzare due eleganti versioni della vettura di serie, di cui un coupé (prodotto in una serie sola) e una cabriolet (prodotta in tre serie nel 1950, 1951 e 1952). Queste ultime, si differenziano tra loro per pochissimi particolari, il più significativo dei quali è la calandra. Nella prima serie questa è piuttosto ampia e non presenta profili cromati orizzontali, i paraurti sono privi di rostri; nella seconda serie compaiono 5 profili cromati e i paraurti sono dotati di rostri; nella terza serie la calandra è ridotta di dimensioni e presenta due soli profili, assenti nuovamente i rostri. Entrambe le versioni erano vendute al pubblico al prezzo di 2.000.000 di Lire.
Fiat 1100 E Rondinella Coupé e Cabriolet (1951)
Dal momento che l’azienda disponeva ancora di telai inutilizzati della 1100 E, la Monviso pensò alla realizzazione di un coupé e di una cabriolet del tutto simili alla sorella maggiore 1400, ma allestite su questo telaio. Vennero così realizzate le 1100 E Rondinella in versione aperta e coupé, vendute al prezzo ribassato di 1.600.000 Lire. Da notare come su queste fuoriserie del 1951 si sia anticipata la calandra a due listelli cromati che sarà presentata nella terza serie della 1400 Rondine l’anno successivo.
Fiat 1900 Rondine (1953)
Appartenente alla famiglia “Rondine”, questa elegantissima coupé su meccanica Fiat 1900, si distingue a prima vista dalla sorella minore 1400 per il passo allungato e per la calandra a tre profili cromati orizzontali.
1100/103 Coupé (1953)
Erede della “Millecento”, la /103 venne presentata dalla Fiat nel 1953. Si trattava, per quanto il nome fosse molto simile, di un’auto radicalmente nuova, dotata di una scocca portante e che manteneva in comune con l’illustre antenata solo il motore a 4 cilindri con albero a camme laterale di 1098 cm3. Lo Stabilimento Monviso creò una versione fuoriserie piuttosto originale della popolarissima vettura, il cui elemento caratterizzante era certamente la calandra ovoidale solcata da 7 elementi verticali cromati, che racchiudeva al suo interno due proiettori di profondità. Da notare, inoltre, il paraurti anteriore composto da due elementi separati posti a protezione degli angoli del frontale.
Fiat 1100/103 Coupé, Spider e Berlinetta (1954)
Nella primavera del 1954, al 36° Salone dell’automobile di Torino nello stand della Monviso si potevano ammirare le tre versioni coupé, spider e berlinetta su base Fiat 1100/103. Da notare come la seconda serie della versione coupé presentasse il paraurti intero al posto di quello spezzato della prima serie.
Fiat 1100/103 TV Stella Filante (1954)
Una vettura che si presentò al mondo con questo nome non poté che attirare gli sguardi su di sé e destare forte scalpore. Si trattò di una realizzazione come pezzo unico su disegno del maestro Giovanni Michelotti di una straordinaria fuoriserie della Fiat 1100/103 TV (Turismo Veloce) del 1954 che presentava, al posto di un consueto padiglione in lamiera, un’incredibile cupola in plexiglas asportabile fissata con ganci aeronautici.
Lancia Aprilia 1500 (1949)
Non è dato sapere se la Monviso realizzò nel corso della sua attività altre fuoriserie su telai Lancia oltre a quello a cui si è già accennato in precedenza, una fuoriserie su base Aprilia 1500.
ATTIVITÀ SPORTIVA
Degne si nota, sono sicuramente le partecipazioni di alcune vetture carrozzate dalla Monviso a diverse competizioni automobilistiche, tanto più se si considera che la carrozzeria non aveva nessuna velleità di produrre versioni specificatamente sportive da dedicare alle corse. Ciò a differenza di quanto avveniva per altri carrozzieri, ad esempio Pininfarina, Zagato o Vignale, i quali realizzavano espressamente allestimenti corsaioli.
Le competizioni alle quali presero parte vetture carrozzate Monviso furono sostanzialmente 4, tra cui due edizioni consecutive della prestigiosissima Mille Miglia.
XV° Mille Miglia 1948
Questa edizione della Mille Miglia vide la partecipazione di una Fiat 1100 B Spider Monviso con numero di gara 135, gareggiare nella categoria <1100 TI (Turismo Internazionale di serie) con alla guida la coppia Segrè/Martignoni che conclusero la gara al 51° posto assoluto.
XVI° Mille Miglia 1949
Con la coppia Segrè/Valenzano, una Fiat 1100 E Cabriolet Monviso targata TO 93960 con numero di gara 105, si aggiudicò niente meno che la vittoria di categoria (<1100 TI) e il 63° posto assoluto.
3° Coppa d’Oro delle Dolomiti 1949
Competizione disputata il 17 luglio del 1949, vide la partecipazione di due vetture Monviso: una Fiat 1100 B con numero di gara 23 condotta da Diego Capelli, che si posizionò 27° e una seconda 1100 B con numero 28 di Andrea Gorla che giunse 44°.
VI° Stella Alpina 1952
Le scarsissime notizie relative a questa competizione ci dicono solamente che una Fiat 1100 carrozzata dalla Monviso si aggiudicò l’8° posto di categoria nella gara che si svolse tra il 28 e il 31 agosto del 1952.