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Bugatti & Lotus Meeting: il ritorno di Artioli a Campogalliano
Alla Fabbrica Blu sedici EB110 per celebrare l'”Uomo della Rinascita”
Romano Artioli è una di quelle persone che è riuscita a realizzare il suo sogno: nel 1987 diventa il proprietario della Bugatti ed entra di diritto nella storia dell’automobilismo.
La vera storia della “Bugatti italiana” ormai è risaputa, merito soprattutto del film “La Fabbrica Blu” (2016) di Davide Maffei e Alessandro Barbieri, ma Artioli ha voluto dire tutta la sua verità nell’autobiografia “Bugatti & Lotus Thriller”, in cui racconta tutta la sua vita: la sua gioventù, l’incontro con la moglie, le sue prime attività, la rinascita di Bugatti e Lotus, fino ad arrivare al triste epilogo del sogno.
Dopo 24 anni dal fallimento Bugatti (e dalla vendita forzata di Lotus), Artioli si prende la sua rivincita personale, facendo nomi e cognomi di chi “ha cercato di ucciderlo, senza riuscirci”: una storia fatta di traditori, tecnici spia, calunnie e sabotaggi (in cui solo per puro caso non si sono verificate situazioni drammatiche…).
Campogalliano in festa come negli anni ’90
Durante gli otto anni della sua proprietà, ogni evento organizzato sotto le insegne dell'”ovale rosso” era sempre stato curato nei minimi particolari, nulla era lasciato al caso o alla banalità: basti ricordare l’inaugurazione dello stabilimento di Campogalliano, oppure la presentazione dell’EB112 in alla Defence di Parigi nel 1991 e il raduno a Venezia nel 1994.
Anche per la presentazione del suo libro non poteva essere da meno.
Artioli (con il supporto della Scuderia Tazio Nuvolari di Mantova) ha saputo stupirci ancora una volta, con un evento unico nel suo genere: sedici EB110 hanno sfilato sul circuito di prova di Campogalliano per poi rientrare nella fabbrica da cui erano uscite più di 25 anni fa. Una scena iconica, come a rappresentare un “ritorno a casa”.
Settanta Lotus (Elise ed Exige, le quali parcheggiate in mezzo ad un campo hanno composto la scritta “Fabbrica Blu”) e Sedici EB110 in un unico evento non si erano mai viste prima, a dimostrazione dell’importanza di questa giornata suggestiva.
Va segnalato che tra i vari modelli EB110 GT e SS spiccava una Dauer EB110 SS, uno degli otto esemplari assemblati tra il 1998 e il 2007 dal costruttore Jochen Dauer, il quale aveva ritirato dal fallimento dodici EB110 non ancora terminate.
Bugatti & Lotus Thriller
Il raduno è stata l’occasione per poter presentare in anteprima mondiale l’edizione in lingua inglese, con prefazione del conduttore americano Jay Leno. All’interno degli ex locali di assemblaggio hanno preso la parola diversi ospiti di spessore, tra cui l’alpinista Simone Moro, l’architetto Giampaolo Benedini (progettista dello stabilimento e designer dell’EB110), lo storico collaudatore Loris Bicocchi e Achim Anscheidt (attuale capo designer Bugatti).
La presentazione si è svolta in modo originale, con Artioli che chiamava amici, collaboratori ed ex dipendenti a testimoniare in sua difesa, come se si stesse svolgendo un vero processo al colpevole.
Al termine un lungo applauso, proveniente dagli oltre seicento partecipanti, ha commosso Artioli, al quale è scappata qualche lacrima sentendo l’affetto dimostrato dal pubblico.
Durante l’evento a Campogalliano si è respirata aria di festa: ormai sembrano lontane le brutte giornate di quel funesto 1995. Ora non si può più parlare di fallimento, perchè Romano Artioli merita un posto d’onore e rispetto nella storia dell’automobilismo e dell’imprenditoria: un uomo lungimirante a cui la storia, alla fine, ha dato ragione.
La Fabbrica Blu: quale futuro?
In questi anni l’attenzione sullo stabilimento è cresciuta in maniera esponenziale. Ezio Pavesi, ex dipendente Bugatti, ne è l’attuale custode e, insieme al figlio Enrico, mantiene viva l’anima della “Bugatti italiana” svolgendo ordinaria manutenzione e organizzando visite guidate durante il fine settimana. Chi nei mesi precedenti aveva visitato la Fabbrica Blu in stato di abbandono avrà certamente provato qualche particolare emozione nel rivederla viva e tirata a lucido, quasi come se questi ventiquattro lunghi anni non fossero mai passati, come se non avesse mai smesso essere produttiva. L’attuale Bugatti (gruppo Volkswagen) negli anni passati è sempre sembrata voler rinnegare la parentesi “italiana”. Un comportamento volendo anche comprensibile, in quanto ad ogni presentazione di un nuovo modello c’era sempre qualche giornalista che poneva domande sull’EB110, mettendo in ombra il modello protagonista.
Ad agosto, per la prima volta, la “nuova” Bugatti ha voluto rendere omaggio all’EB110 e a Campogalliano, utilizzando la fabbrica per lo shooting fotografico ufficiale della nuova CENTODIECI.
Speriamo che un giorno, a Molsheim, qualcuno si svegli e pensi “Ehi, ma questo progetto sarebbe ideale per Campogalliano…”
Viva Artioli! Viva la Bugatti! Vive la marque!
Federico Canovi
7 Ottobre, 2019 at 13:51
Sono un ex dipendente della fabrica del sogno di Romano Artioli ,con tanti altri ex colleghi abbimo partecipato a questo stupendo evento.
Fu una esperinza indimenticabile aver fatto parte del’progetto EB.110
Oggi mi sento di rimgraziare il sig. Artioli Romano per aver resuscitato un Marchio cosi famoso come BUGATTI .