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Raduno Nuova Millecento Club Italia a Longarone
Organizzato da Raffaello Magni per il Nuova Millecento Club Italia si è tenuto, con base a Longarone un Raduno delle Fiat 1100 103 con visita alla Diga del Vajont.
Tredici gli equipaggi che, provenienti anche da Roma, tutti rigorosamente via strada, sono arrivati a Longarone nel tardo pomeriggio di sabato 18 maggio.
Il nostro equipaggio, su Fiat 1100 R del 1968, vettura di famiglia, è partito da Brescia in prima mattina e con due soste, tra logistica e pieno di benzina Q8 a 100 ottani, sono arrivati dopo 320 km a Cortina d’Ampezzo, 50 chilometri sopra Longarone. Sebbene tra Longarone e Cortina, lo sbalzo sia di 800 metri/sl la Fiat 1100 R si è arrampicata, in molti tratti in quarta, con la spavalderia di chi sembra dire: “tutto qui”? Eppure il termometro dell’acqua (sostituito alla classica spia) ha testimoniato, come la vettura non abbia sforzato più di tanto per raggiungere i 1234 metri/sl di Cortina.
Qui parcheggiata la vettura al parcheggio “ex mercato”, in due passi si è subito davanti alla Basilica dei Santi Filippo e Giacomo ed appena sotto si può gustare una buona pizza al “Porto Rotondo”. Poi per digestivo, si può fare una passeggiata e dopo la Basilica, raggiungere l’Hotel della Poste, set dei Film “cinepanettoni” come “Vacanze di Natale 1983”. Si può quindi passeggiare in zona pedonale in Corso Italia fino a scendere in Via Roma. Se il traffico è scorrevole, come nel nostro caso, senza correre ma lasciando andare il 1100 alla velocità da codice in una oretta si va o si torna.
Nel scendere abbiamo trovato un distributore Q8 con la 100 ottani ed quindi un buon pieno di vitamine. Risultato 12 km/l, che considerando la salita non è male per un veicolo storico del 1968. A Longarone, potete soggiornare all’Hotel Posta, che ha il vantaggio di avere sotto un parcheggio comunale libero, ma coperto. Fa niente se poi la sera, essendo tornati da una visita a Belluno, l’abbiamo trovato pieno e quindi abbiamo dovuto parcheggiare all’esterno con sveglia alle 6 di mattina per una toilette (alla 1100R) degna, per incontrarsi con il “parentado”…
L’incontro si è quindi avuto al mattino, alla presenza di altre due 1100 R, una Export (proveniente da Roma), la 1200 Granluce del nostro capo gruppo Raffaello, una 103 H Lusso, ben quattro 103 D, un 103 E e due Bauletto B.
Dal Museo “Attimi di Storia” è partita la full immersion nella storia di Longarone e della Diga del Vajont. Un percorso obbligatoriamente lungo e che necessita di mente serena ed aperta per immergersi in una storia che parte dalle immagini di un paese che aveva una sua vita intensa e produttiva, leader nella produzione ad esempio del gelato di qualità. Poi il progetto della Diga, un progetto ambizioso per quella che doveva essere la diga più importante a livello Europeo. E qui si comincia ad entrare non tanto nelle problematiche tecniche ma nelle “porcherie”, mi sia passata la parola, degli esseri umani e della politica, dove il Dio denaro imperat ed i cittadini sono solo numeri o peggio “carne da macello”.
Saranno oltre 1900 le vittime di questo disastro, che si poteva evitare? Certamente si sarebbe potuto ridurre e forse evitare, se la fretta, legata ai motivi prima detti, non avesse fatto mettere nei cestini, relazioni, dubbi perplessità. La realizzazione del Museo è coinvolgente e ben strutturata e ti prende, anima e corpo. Quando passi in uno stretto cunicolo, con i suoni del vento e dell’onda che sta arrivando e poi ti trovi nelle nuove sale dove vi è il disastro…
La commozione regna sovrana. Ma è quando poi sali alla Diga e ti trovi faccia a faccia con questa e la guida ti indica, a quale altezza l’acqua di rigetto dalla frana, ha superato l’altezza della Diga, è li che capisci che quello che hanno visto a Longarone è stata un’Apocalisse di biblica memoria, ancora più devastante, anche per la velocità di effetto, del diluvio universale di Noè. Indubbiamente la visita a Longarone ed alla Diga del Vajont, ti apre la mente su quello che è successo in quel 9 ottobre 1963, altrimenti non immaginabile… Grazie a Raffaello Magni ed al Nuova Millecento Club Italia per questa opportunità ed occasione di storia, cultura, passione, convivialità, vissuta con le nostre Fiat 1100 che hanno gradito l’aria dolomitica.