Auto
Bagheera tra passato e futuro: il concept 2016
« Tutti conoscevano Bagheera, e nessuno osava attraversare il suo cammino; perché era astuta come lo sciacallo, coraggiosa come il bufalo selvatico, e scatenata come un elefante ferito. Ma aveva una voce dolce come il miele selvatico che cola da un albero, e la pelle più morbida del velluto. »
Questa è la celebre descrizione della mitica pantera, uno dei protagonisti del romanzo “Il Libro della Giungla” di Rudyard Kipling.
Oggi vi raccontiamo di un’ altra Bagheera, quella prodotta dalla Matra-Simca negli anni ’70 e del suo padrone, Fabio Merzari. Già una volta abbiamo parlato della Bagheera, grazie ai servizi fotografici di Luigi Vetrucci, proprietario di ben due esemplari. Quella volta abbiamo approfondito la storia del modello originale, oggi vedremo come sarebbe se fosse nata in questi anni.
VDS: Partiamo dall’ inizio, come nasce la tua passione per le 4 ruote?
FM: La grande passione per il mondo dei motori, mi accompagna fin da quando ero bambino, e man mano ho continuato ad approfondire ogni aspetto che lo riguardasse.
In età accademica ho deciso di proseguire studiando Transportation Design a Roma con un progetto di tesi su un veicolo a tre punti di appoggio e passo variabile. Mi sono specializzato infine nella progettazione navale a La Spezia dove tutt’ora vivo e lavoro.
VDS: Qual è il tuo approccio progettuale?
FM: Amo il design puro, cioè quello che prende forma dalla funzione in ogni sua espressione. Per questo apprezzo molto gli oggetti e le auto del passato che forse, per concezione, rispettavano molto di più tale aspetto: “Form Follows Function” ovvero il concetto secondo cui la forma segue la funzione.
VDS: Tornando al mondo dell’auto, qual è un modello particolare che ti piace?
FM: Nel tempo libero cerco di dare sfogo all’amore per le quattro e le due ruote. Circa un anno e mezzo fa ho acquistato e riordinato una Matra Bagheera del ’77 (con il supporto di Riccardo, mio amico ed abilissimo meccanico).
Conoscevo questo modello fin da ragazzo e mi aveva sempre attratto, finalmente ho la possibilità di possederne e guidarne uno! Ovviamente, essendo un auto con quasi quaranta candeline spente, necessita di tanta cura e attenzioni e non mi sono assolutamente sottratto ai miei “doveri”.
Le lavorazioni sono cominciate con il controllo e la manutenzione dei vari elementi meccanici, partendo dal motore, impianto di alimentazione e freni fino ad arrivare agli elementi di carrozzeria, cercando di salvaguardare quanto più possibile l’originalità del mezzo. La lista si è fatta presto sempre più fitta, anche per la mia particolare attenzione ai dettagli ma, ogni volta che salgo a bordo e faccio un giro, la Bagheera mi ripaga di tutte le fatiche!
Mi piace quest’ auto per la purezza delle linee e per la particolare configurazione 3 posti con motore centrale, un veicolo a suo tempo molto innovativo anche dal punto di vista tecnico con le quattro ruote indipendenti e i quattro freni a disco; molto particolari anche alcune soluzioni degli interni con l’uso delle fibre ottiche ad illuminare i comandi della plancia.
Circa sei mesi fa mi è venuta in mente l’idea di fare uno studio su una possibile riproposizione in chiave moderna della Bagheera.
VDS: Ne è scaturito un progetto?
FM: Si, in primo luogo ho messo su carta ciò che era solo nella mia mente, con degli schizzi fatti nei ritagli di tempo… successivamente, quando ho definito meglio le linee, ho cominciato a modellarne le forme in 3D e, una volta completato il modello virtuale ho realizzato dei renders che illustrassero al meglio il concetto stilistico che avevo immaginato per la “Bagheera 2016”.
Nell’ideare lo stile ho attinto sia ai dettagli della prima che della seconda serie cercando di fonderli in un insieme gradevole e di forte impatto estetico.
Ogni elemento è stato studiato così da richiamare direttamente il modello del passato pur essendo totalmente nuovo.
L’ho pensata come un veicolo per un futuro molto prossimo totalmente elettrico (riprendendo il concetto della Tesla) e per questo ho voluto presentarla in totale abito verde.
VDS: Complimenti, quindi un opera di re-design a 360°! E’ previsto un ulteriore avanzamento verso la produzione, anche artigianale?
FM: Non nascondo che mi piacerebbe moltissimo che questo concept potesse avere un seguito, magari in un primo momento con la realizzazione di un modello statico. Sono infatti alla ricerca di eventuali finanziatori che vogliano sponsorizzare il progetto.
VDS: Allora non ci resta che augurarti di poter realizzare il tuo sogno, e chissà che un prossimo articolo sia dedicato ad una prova-confronto tra la tue Bagheera: la “storica” Matra e la Bagheera 2016.
FM: Non sarebbe mica una cattiva idea… Ma facciamo un passo per volta!