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Mimo 2025 – Bella situazione
FINALMENTE IL TEMPIO DELLA VELOCITA’ RIACCOGLIE, TRA LE SUE VARIANTI E IL PADDOCK, LA GRANDE MANIFESTAZIONE CHE ANDREA LEVY HA PENSATO, PER PARLARE DI MOTORI A TUTTI

Quella tra il 27 e il 29 giugno definire un weekend rovente è dire poco: il Milano Monza Open Air, seppur con la città della Madunina presente ormai solo nel nome, dopo una lunga assenza forzata, torna in forma smagliante nel suo habitat prediletto. Andrea Levy ha chiamato all’appello tutto il meglio della Motor Valley, della nobile Inghilterra, dell’associazionismo di bielle e pistoni, e di tutto ciò che fa del movimento su ruote una passione, i veri motivi per cui tanta gente ha scelto di venire fin qua e di stare sotto il sole cocente. Anche stavolta, seppur un po’ di meno rispetto al 2023, si è confermata la stridente presenza di quei giovanissimi brand cinesi e di quella Tesla, che non vanno oltre l’essenza di comuni e insipidi mezzi di trasporto. Il Mimo 2025 ha saputo intrattenere tutti, con mostre statiche ed esibizioni dal vivo in pista, riservando uno spazio allo studio della guida autonoma anche in campo sportivo.
TRA SAN CESARIO E WOKING

Al Mimo le supercar più irraggiungibili si sono scatenate tra i cordoli di Monza, dando grande spettacolo, ma anche ferme ai box hanno fatto la loro porca figura. McLaren, la rivale prediletta del Cavallino Rampante, ha portato Senna, Artura e 750S, con cui si è presa molta scena anche nel piazzale del paddock. Horacio Pagani, ormai idolo indiscusso e mito vivente, ha rubato la scena con le sue Utopia, Zonda e Huarya; sia ferme che in movimento, in sessioni su pista riservate solo a loro. Con Pagani è venuta anche la Alisea, concept frutto della collaborazione con lo Ied, con cui Horacio ha voluto contribuire alla coltivazione di nuovi talenti. Aston Martin in grande spolvero con il super suv DBX, le maestose Vanquish e Vantage, e la superba Valiant. Dallara ha mostrato la maestria dell’ingegneria delle corse con le sue Stradale, già oggetto del desiderio di tanti giovanissimi. Automobili Mignatta, dopo il timido ma coraggioso debutto nella Cernobbio del Concorso di Villa D’Este, ha voluto ritagliarsi un suo posto al sole anche qui, con la sua Rina, totalmente controcorrente rispetto ai suv moderni tutti uguali piazzati lì vicino. Chevrolet Corvette, con la nuova generazione, ha scelto di seguire la strada del motore centrale come le sue avversarie italiane. Tante Maserati, Ferrari, Lamborghini, Mercedes e Porsche non mancano mai quando c’è da fare qualcosa a Monza: modelli come SF90, 296, F12 TDF, 488 e tante altre si sono scatenate insieme ad altrettante 911, AMG GT, Huracan e Gallardo. Notevole interesse hanno destato la Maserati MC20 dalla livera artistica e l’esemplare di Ineos Granadier, uno degli ultimissimi esempi di fuoristrada moderno ma senza compromessi.
SOGNARE NON COSTA NULLA

Al Mimo 2025 sono accorse alcune realtà, che non si vogliono arrendere alla riduzione dell’auto a mero strumento di mobilità. La rivista EVO, con la sua rinata rappresentanza italiana, ha attirato pubblico con una 992 GT3 e una Lamborghini Revuelto, a pochi passi dalla Ferrari Purosangue portata da Veloce. Il Paddock 2 è stato riservato a club che sull’auto la pensano alla stessa maniera: Special Stages ha mostrato le sue serie intenzioni con un parco mezzi composto da Yaris GR, Cayman GT4, 4C e chi più ne ha più ne metta. BMW Youngtimer Club ha esposto il meglio delle M e delle spider della casa bavarese, un totale contrasto rispetto alle Mustang di varie annate piazzate lì accanto. Scuole di pensieri differenti ma un unico stile di vita.
MAI DIMENTICARE IL CLASSICO

Andrea Levy, da buon petrolhead, non può certo dimenticarsi delle auto che sono venute ai tempi dei nostri padri e nonni. Quindi al Mimo è venuta la Scuderia del Portello, con alcune delle sue Alfa che hanno corso ovunque nel mondo, in gare ed avventure da film, come la 1900 adattata per Clay Regazzoni in occasione della Carrera Panamericana del 2002, sfidando anche e soprattutto la disabilità motoria. Sempre con Portello è venuta la Effeeffe Berlinetta, meraviglioso esperimento di una vettura totalmente retrò, fatta come negli Anni ’50 ma con le tecnologie di oggi, impiegando il meglio della banca organi Alfa Romeo dei tempi d’oro. La Fondazione Marazzato, da sempre impegnata nel tramandare la storia del trasporto pesante in Italia, ha fatto venire dalla sua sede alcuni pezzi incredibili, come un autocarro Lancia 6 Ro M degli Anni ’40, con cui ha portato a spasso un po’ di spettatori per il paddock, e un Fiat 682 autocisterna dell’Agip. L’Automotoclub Storico Italiano ha esposto alcune chicche dalla collezione ex Bertone, come la Stratos e la Countach, con cui ha sperimentato un nuovo tipo di carburante ecologico e rispettoso dei motori di un tempo. Sempre da ASI hanno trovato posto altre splendide vetture, come la BMW 3.0 CSL, la DeTomaso Pantera Gruppo 4, la Arrows di Formula 1 di Riccardo Patrese, la March di Formula 2 ex di Carlos Pace e la Iso Rivolta A3C, che di recente Arturo Merzario ha guidato alla scorsa Vernasca Silver Flag. Tra le storiche che hanno scorrazzato per il circuito ci sono state Lancia Fulvia, Lancia Delta Evoluzione e Alfa RZ, quest’ultima portata da Elisabetta Cozzi, direttamente dalla collezione di famiglia.
NERD E SICUREZZA

Al Mimo 2025 è stata colta l’occasione, per alcune prestigiose università del mondo, di far correre un vero e proprio campionato per monoposto a guida autonoma, l’Indy Autonomous Challenge, e per il Politecnico di Milano di mostrare delle Maserati Granturismo e Grancabrio capaci di andare da sole, con un supporto da parte dell’uomo davvero minimo. Le Forze dell’Ordine; con Carabinieri, Polizia ed Esercito; hanno esposto alcuni dei mezzi con cui, tutti i giorni, sono impegnati per la nostra incolumità su strada e negli scenari di emergenza nelle zone più turbolente del mondo, e dato la possibilità a molti di vedere da vicino il Lince e il mastodontico VTMM a servizio ambulanza.

Il Milano Monza Open Air, per gli amici ormai solo Mimo, è un bel modo di concludere la stagione estiva dei raduni, prima della sosta quasi forzata per le ferie di quasi tutti gli eventi. Tante belle auto, anche di ieri, che si sono concesse un tuffo in pista, rubando ovviamente, come facile aspettarsi, l’attenzione da quel mondo odierno, fatto di anonimi semoventi. Un’altra valida occasione che dimostra a cosa veramente guarda chi dice, sinceramente, di essere appassionato di questo mondo.