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Panda a Pandino 2025 – Onore alla Semplicità

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LA PIU’ GRANDE FESTA DEDICATA ALL’UTILITARIA PIU’ AMATA DI SEMPRE TORNA A FAR RIACCENDERE DI GIOIA LA PICCOLA PANDINO, CON UN NUOVO GRANDE RECORD DI PARTECIPAZIONE

Foto di Augusto Pellucchi

La grande e calorosa famiglia della Panda, la piccolina di casa Fiat che compie 45 anni, si è finalmente riunita, di nuovo, tra il 21 e il 23 giugno, al Castello di Pandino, con tutti i suoi affezionatissimi amatori, vecchi e nuovi, da tutto il mondo e una sorella appena arrivata, la Grande Panda, pronta pure lei ad essere amata e maltrattata. Questo capolavoro di razionalità, creato da Giorgetto Giugiaro, e le due generazioni successive, insieme alle mille versioni e allestimenti, ha attirato 1.063 equipaggi da ovunque, in primis giovani e famiglie, con tenda al seguito e tante pazze idee su come vivere al meglio l’auto che, forse anche più della 500 o delle Ferrari, rappresenta meglio l’Italia nell’immaginario memetico e social mondiale al giorno d’oggi. Un altro, meritato ed enorme successo raggiunto grazie all’impegno dei tanti volontari della Crew di Panda a Pandino e della cittadinanza locale che hanno saputo, come sempre dal 2017, far sentire a casa chiunque, conquistando l’attenzione anche da parte della Rai e della Gazzetta dello Sport.

TRA CHITARRA E PRATI VERDI

Foto di Augusto Pellucchi

Panda a Pandino, come prevede il programma, è partito anche nel 2025 di venerdì, riservando il sabato ad una bella gitarella nelle campagne tra San Siro e i campi del cremonese. Cappelli di paglia e piedi scalzi hanno fatto da scenario per la grande foto di rito con gli esemplari di Panda prima serie, orchestrata dal navigato William Jonathan, per celebrare i primi quarantacinque anni del modello. Un percorso ad andatura tranquilla, strombazzato e festante ma senza sforare nel disturbo, perché la Panda deve mettere a proprio agio tutto e tutti, perché non stona mai da nessuna parte. Come tappa finale del giro, ovviamente, il castello, dove la giornata è proseguita accompagnata da musica dal vivo. Il tifone che si è abbattuto il sabato sera, che ha fatto decollare i gazebo e quasi rovinato l’edizione 2025, è stata l’occasione per i numerosi iscritti presenti di dare una mano ai membri dello staff e di ripagarli per tutta la loro fatica che ci mettono per la buona riuscita dell’evento.

L’AUTO SEMPRE GIOVANE

Foto di Augusto Pellucchi

Al castello di Pandino il vero spettacolo è dato dalle Panda che accorrono e da chi la vive con grande passione, riservandole grande cura, oppure non curandola affatto pensando che la Panda possa badare grezzamente a sé stessa. Qui si osserva bene come ognuno può viverla, come un’instancabile compagna di viaggio o addirittura come una specie di microappartamento su ruote, come spesso avviene con le 4×4, dotate di ogni accessorio immaginabile e reduci da migliaia di chilometri divorati in lungo e in largo per il globo terraqueo. Tanti anche gli esemplari che prediligono l’asfalto al posto del fango, con assetti ribassati e molte nottate in garage perse dai loro proprietari per dare quello sprint in più al motore, e i mattoni del castello mai dimenticheranno le vibrazioni sparate dagli impianti audio di quelle che hanno preso peso per diventare dei subwoofer su ruote. Per i più intransigenti farà piacere sapere che quest’anno sono aumentate le Panda originali, conservate o riportate a nuovo, alcune delle quali promosse con la tanto agognata Targa Oro rilasciata dall’ASI, con le loro decalcomanie integre ancora attaccate. Tra le più curiose abbiamo visto una Italia 90 dalla Germania, quelle arrivate dal Portogallo in comitiva, una Val D’Isere dalla Francia, una Savio, una Rock allestita da Moretti, una marchiata Seat dal Regno Unito e la Seat Trans, praticamente la variante furgoncino della Panda fatta in Spagna, portata da un appassionato olandese e con primo proprietario il ministero delle finanze di quel paese.

LA PANDA CHE SPERIMENTA

Foto di Augusto Pellucchi

Panda a Pandino è stata l’occasione giusta per far vedere e provare a tutti la nuova Grande Panda, ibrida ed elettrica, e superare così quella malfidenza che solitamente i puristi provano per le novità, specialmente se elettrificate, ma questa è stata una sfida difficile e coraggiosa non solo per l’ultima arrivata. La Nova Energia, dell’azienda Electrofit, ha presentato un kit di conversione alla spina per la vecchia Supernova, come idea per una storica a zero mostrato tramite un intervento tuttosommato leggero e non troppo traumatico. L’azienda locale di autodemolizioni Marazzi si è guadagnata molta notorietà, specialmente a mezzo Instagram, grazie alla loro Panda ristretta, la più sottile del mondo, un esperimento fuori di testa che ha comportato la perdita di parecchi centimetri di larghezza, quanto basta per una persona non molto corpulenta, proprio come il nostro William Jonathan.

LA PANDA E LE GRANDI GESTA

Foto di Augusto Pellucchi

A Panda a Pandino 2025 il coraggio e l’audacia con cui alcuni pandinisti si sono cimentati nel lungo viaggio fin qui, affrontato con la tenacia e la spensieratezza che contraddistinguono questa tenerissima forma di lamiera, è stata premiata dalla Crew, di cui William Jonathan e Laura Magnani hanno fatto le veci sul palco. Qui sono stati conferiti i riconoscimenti come la Panda Meglio Conservata, la Panda Più Banale, la Panda Social, la Panda 4×4 Più Elaborata, la Panda in Prestito, la Panda Più Sbiadita, la Panda Nonni, la Panda Young, la Panda Willy, la Panda Più Divertente, la Panda Più Ammaccata e la Panda Antonio Narducci. Quest’ultimo è stato dedicato alla memoria di un grande amatore di Panda scomparso, consegnato dal fratello Donato. Grandi ospiti hanno accompagnato l’evento come i Carmagheddon e la famiglia Pesola, meglio nota come La Famiglia Social.

Foto di Augusto Pellucchi

Panda a Pandino è un’altra vittoria dell’amore e della passione per un modello che scavalca i confini, le montagne e va al di là della semplice e materialista mercificazione, cosa che negli ultimi anni ha colpito anche la nostra piccoletta. Un mito al quale, escludendo le 4×4 investite dalla speculazione, ancora può avvicinare i giovanissimi in cerca di un debutto nel mondo delle storiche. Qui davvero si può vedere chi un modello lo segue solo per tendenza temporanea e chi invece, come tanti speriamo a Pandino, lo guardano nella sua interezza e ne abbraccia l’essenza.

Augusto Pellucchi

Classe 1986, appassionato fin da bambino di tutto ciò abbia un motore, un volante e quattro ruote. Per me l'auto è un qualcosa che dà emozioni, non un banale e insipido mezzo di trasporto. Quando non ho niente da fare mi piace girovagare in auto tra i monti del Lario. Portatore inguaribile di una malattia terribile chiamata Virus Alfa.

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