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Y40 – Quarant’anni di un’Icona Glamour

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BEN TRE PROVINCIE; MILANO, PAVIA E NOVARA; HANNO OSPITATO IL GRANDE MEETING PER I QUARANT’ANNI DELL’ULTIMA AUTOBIANCHI, UN REVIVAL CHE QUESTO MODELLO HA TANTO ATTESO

Foto di Augusto Pellucchi

LX, Mia, Avenue, Igloo, 4WD, Fila, GT, Turbo: sono solo alcune delle tante anime e sfaccettature che hanno fatto parte del guardaroba dell’Autobianchi Y10, capitolo conclusivo del marchio di Desio, ma anche uno dei modelli di maggior successo del gruppo Fiat, nato ai tempi della prolifica gestione Ghidella. Una pratica vetturetta da città che si divertiva a sfoggiare quell’aria snob e al tempo stesso simpatica, che strizzava l’occhiolino a chiunque e a qualunque personalità. Dopo tanto tempo, durante il quale spesso è stata messa in ombra dalle rivalutatissime Uno e Panda, la Y10 è stata omaggiata da oltre 100 equipaggi, provenienti da tutta Italia e dalla vicina Svizzera, rispondendo all’appello di William Johnathan, che insieme al club 500landia di Vigevano ha steso il tappeto rosso ad Antonio e Adriano Piovano, i fratelli che hanno dato forma a questa peperina.

TUTTI INSIEME PER LEI

Foto di Augusto Pellucchi

Nell’arco di un weekend le tante Y10 accorse, con il loro portellone nero satinato, ad eccezione di quello della versione Fila; comprese ben due con le targhe nere, si sono fatte subito notare sulle sponde del Ticino, con un bel prefestivo il sabato a Gaggiano, giusto per stimolare gli Autobianchisti a conoscersi un po’ e a mettere un po’ di fondamenta ad una community, quella dedicata a questo modello, in procinto di espandersi. La domenica tutti al parco del Centenario di Trezzano sul Naviglio, con ospiti d’onore le due matite che l’hanno disegnata, i gemelli Piovano, veterani del Centro Stile Fiat, assaliti, in senso buono s’intende, dai tanti proprietari che non vedevano l’ora di farsi autografare la cappelliera, l’aletta parasole o, appunto, il sopracitato portellone.

SALUTI DA VIGEVANO

Quasi tutte le versioni, di entrambe le generazioni della Y10, erano presenti a comporre la scritta sull’erba per la foto ricordo col drone, tra cui l’esemplare rosso targato Roma che ha accompagnato il conduttore televisivo Bruno Vespa nei primi Anni ’90. Tappa successiva è stata il castello di Vigevano, dove le Y10 si sono messe tutte intorno al prato del cortile interno, mentre tutti gli iscritti hanno ricevuto un premio per la loro preziosa adesione. Tutti premi, diversissimi tra cloro, donati da una pilota di regolarità di lungo corso, risalenti alle sue passate vittorie: quindi un amorevole gesto anti spreco che ha fatto contenti tutti. Dopo una strombazzata per le strade di Vigevano, per far capire a tutti che la Y10 piace e piacerà ancora negli anni a venire, si sono svolte le premiazioni, quelle serie, durante il pranzo nelle campagne novaresi, dove il riconoscimento Raduno d’Oro è stato conferito alla Y10 salvata da pochissimo, dallo stesso William Johnatan, da una rottamazione che sembrava certa, un esemplare che intanto può tirare un sospiro di sollievo.

Foto di Augusto Pellucchi

Una festa davvero grande, che ha richiesto 120 giorni di preparativi e ha goduto del patrocinio di ben tre comuni, per un modello ai suoi tempi molto popolare con ben oltre due milioni di esemplari prodotti e spot con testimonial famosissimi, ma che per troppo a lungo è stato buttato nel dimenticatoio e abbandonato alla periferia dei ricordi. Una inaspettata rivincita quella della Y10, cittadina di classe, che ha insegnato a molte concorrenti a comportarsi da ammiraglia.

Augusto Pellucchi

Classe 1986, appassionato fin da bambino di tutto ciò abbia un motore, un volante e quattro ruote. Per me l'auto è un qualcosa che dà emozioni, non un banale e insipido mezzo di trasporto. Quando non ho niente da fare mi piace girovagare in auto tra i monti del Lario. Portatore inguaribile di una malattia terribile chiamata Virus Alfa.