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Automobili Mignatta, Kimera, Nardone, AGTZ, Totem e GTO Engineering – Un altro elegante approdo

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NON SOLO VILLA D’ESTE E FUORICONCORSO: SUL LAGO DI COMO ALTRE PRESTIGIOSE REALTA’, ANIMATE DALLA VOGLIA DI VELOCITA’, SI SONO FATTE IL LORO BUON SALOTTO PER FARSI CONOSCERE

Foto di Augusto Pellucchi

Tutti sullo stesso specchio d’acqua e sotto lo stesso sole: la settimana primaverile più attesa dell’anno, tra Como e Cernobbio, è stata l’occasione ideale per un gruppo di specialisti già affermati e per una piccola casa alle primissime armi: da un lato le collaudate Kimera, Totem, Nardone, AGTZ e GTO Engineering; dall’altra la coraggiosa Automobili Mignatta, con la sua Rina. Tutti loro hanno contribuito a rendere, anche solo per pochi giorni, questa bella località turistica in un luogo di delizia per chi adora le automobili, in primis quelle che, per un motivo o l’altro, non ti puoi minimamente non accorgere quando ti finisce nella coda dell’occhio, o ti giunge alle orecchie un suono più opaco e cavernoso del solito. Questo, insieme alle tante storiche e quasi storiche che passano su quella lunga e stretta strada, avanti e indietro, anche solo apposta per l’occorrenza e far notare la propria presenza, permettono col passare degli anni, conformazione del territorio permettendo, di arricchire il carnet di questo periodo sul lago più cool del mondo.

È NATA UNA STAR

Foto di Augusto Pellucchi

Lungo via Regina a Cernobbio, a pochi passi dall’ingresso di Villa Erba, una neonata azienda di Asti ha voluto giocare controcorrente rispetto al grosso dell’industria automotive, in linea con le tradizioni più prestigiose e rimpiante. La Automobili Mignatta ha fatto conoscere al mondo la sua Rina, una barchetta fatta in fibra di carbonio, spinta da un classicissimo V8 Ford 5.0 cc, abbinato ad uno schema transaxle completo di cambio a sei rapporti, le cui ruote mostrano orgogliose pneumatici Pirelli e pinze Brembo, per rivendicare la propria italianità. Completano il tutto un bel paio di sedili da pazzi corsaioli, ma rivestiti di una elegante pelle naturale, perché al lusso, anche nei track day più massacranti, non bisogna mai rinunciare. Un gioiellino destinato ad una produzione limitata, pur convinti che farà parlare parecchio di sé.

IL CLUB DEL RESTOMOD

Foto di Augusto Pellucchi

Poco più in giù, negli stessi giorni, presso l’Hotel Villa Flori, un ristretto gruppo di gentlemen in completo elegante e chiavi inglesi in tasca si sono riuniti, tra uno spritz e uno champagnino, a dimostrare come si possa coniugare i miti di decenni fa con il comfort di oggi. Una festa in cui protagonista è stata la Kimera di Luca Betti, con le sue EVO37 in colori diversi. Un po’ restomod, un po’ supercar odierna, con questo lavoro svolto su base Beta Montecarlo la Kimera immagina come sarebbe la 037 fatta ora, se solo la Lancia fosse ancora quella dei bei vecchi tempi. E se la polvere nella clessidra si fosse fermata agli Anni ’60 e ad andare avanti fossero state solo le tecnologie? Probabilmente l’Alfa Romeo Giulia GT sarebbe diventata come quella di Totem, mossa dal V6 della Giulia Quadrifoglio Verde, quella dell’era Marchionne ad essere precisi. Alla sua epoca pochi hanno creduto nelle Porsche a motore anteriore raffreddate ad acqua tranne chi, una volta cresciuto, ha deciso di ridarle una nuova luce, fatta coi led: la 928 di Nardone se ne infischia delle critiche vecchie e stantie, seguendo una sua via al restauro evolutivo. La AGTZ, idea di un gruppo di appassionati polacchi col pallino delle Alpine e l’aiuto di Zagato, dopo il successo ottenuto al Fuoriconcorso dell’anno scorso, ha portato un altro esemplare della sua vettura con coda removibile, una soluzione decisamente utile per le strette curve che si affacciano sul lago. Ricordiamoci però che non si può sempre pensare al futuro senza dare uno sguardo al passato, ed è per questo che a questo piacevole meeting ha partecipato anche la GTO Engineering, un gruppo di inglesi che si sono resi campioni nel restauro di Ferrari, qui in mostra con una stupefacente 250 California.

Questo tratto del Lago di Como sta cominciando a farsi sempre più ricco ed interessante, mostrandosi ben aperto a nuove iniziative espositive a chiunque voglia parlare di movimento ed estetica, di zama e di carbonio, oppure se c’è speranza per i miti di domani o se è meglio evolvere e reinterpretare quelli già noti. Qui, con le scarpe adatte, un po’ di doveroso inglese e un panama in testa si entra subito nel mood.

Augusto Pellucchi

Classe 1986, appassionato fin da bambino di tutto ciò abbia un motore, un volante e quattro ruote. Per me l'auto è un qualcosa che dà emozioni, non un banale e insipido mezzo di trasporto. Quando non ho niente da fare mi piace girovagare in auto tra i monti del Lario. Portatore inguaribile di una malattia terribile chiamata Virus Alfa.

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