
Auto
Fuoriconcorso 2025 – Viva l’Italia!
GUGLIELMO MIANI, INSIEME A GRANDI OSPITI, CELEBRA IL BEL PAESE CHE, CON MARCHI AMMIRATI ED INVIDIATI; PROGETTA, COSTRUISCE, CORRE E VINCE NEL MONDO

Parliamoci chiaro: cosa riempie di orgoglio noi italiani meglio delle vittorie della Ferrari o di quel mix tra prestazioni e opulenza delle Maserati? Le ville Grumello e Sucota, insieme palcoscenico del Fuoriconcorso 2025 e del suo claim Velocissimo, hanno prestato i loro sentieri, o meglio dire tornanti, a quanto di più bello ha mai realizzato l’industria del nostro paese. Come un inno, o una poesia d’amore per confermare che i nostri bolidi, vestiti di rosso vivo o sobriamente accompagnati da un vermouth, non smetteranno mai di esercitare un fascino e un’attrazione ineguagliabili, e a volte anche epocali. Una hall of fame a cielo aperto, tra fontane e alberi, alla quale hanno partecipato calorosamente case, collezioni ed anche qualche nobile avversario da oltreconfine.
PRONTI AL VIA

L’inizio di questo percorso mistico sportivo, al Fuoriconcorso 2025, non poteva cominciare se non dove il Bel Paese è più rispettato e temuto: la Formula 1. Qui, con vista lago, grazie al contributo dei Musei Ferrari, del Museo Alfa di Arese, della scuderia Kessel, della Scuderia del Portello e del Mauto hanno presenziato monoposto che hanno fatto la storia. Juan Manuel Fangio è stato ricordato per ben due volte: con l’Alfa Romeo Alfetta 159 e la Maserati 250F. Ferrari ha catturato subito l’attenzione con la 156; la 126C di Gilles Villeneuve; la F1 87/88C di Gerhard Berger e le 248 F1 ed F1 310, quest’ultime di Michael Schumacher. Una gran parata di monoposto condivisa insieme ad altre non meno interessanti da studiare, come la Lambo 291, ideata da Mauro Forghieri, tentativo di Lamborghini di farsi spazio nel Circus come motorista; l’Osella FA1G di Piercarlo Ghinzani e l’Alfa 179 di Bruno Giacomelli. A tenerle tutte a bada ci ha pensato la Countach coi lampeggianti: potrebbe sembrare una tamarrata hollywoodiana d’altri tempi, ma in realtà si tratta della safety car ufficiale del Gran Premio di Monaco del 1985. Che scena ragazzi!
SALUTO ALLE IRIDATE

La banda musicale dell’Arma dei Carabinieri, al Fuoriconcorso 2025, ha reso un solenne tributo a delle campionesse come Lancia D24, regina della Carrera Panamericana e della Mille Miglia; Ferrari 499P, prima a Le Mans nel 2023; Maserati 420M/58 Eldorado, trionfante con Stirling Moss nell’americanissima Indianapolis del 1958; e la Maserati MC12 GT1, imbattibile nel FIA GT. Ben rappresentata la North American Racing Team, emanazione oltreoceano della casa di Maranello, che spicca con la 365 Daytona Gr4 e la 250 GTO; quest’ultima accompagnata dalle quasi sorelle 250 LM e 250 SWB. Imperdibili pure Lancia LC1, nell’intramontabile livrea Martini Racing; Ferrari 575M, battuta pochi giorni prima all’asta di Sotheby’s a Milano; Ferrari F40 LM e quella piccola peste della OSCA MT4, altra superstite della Carrera. Pura avanguardia la Bizzarrini P538, spinta da uno di quei V12 Lamborghini frutto del genio dello stesso Giotto.
IL RALLY DEI SOGNI

Poco più in là, col prezioso contributo della Fondazione Gino Macaluso, al Fuoriconcorso 2025 si è inscenata una di quelle gare su sterrato che oggi ci piacerebbe tanto rivedere. Delta HF, Delta Evoluzione, Delta S4, Stratos e 037 hanno dato una rievocazione, statica ed assolutamente realistica, che ha ricordato i tempi in cui coraggiosi piloti; come Munari, Kankunnen e Biasion; hanno reso invincibile il marchio torinese nel WRC.
STILE, POTENZA E CREATIVITA’

Il Fuoriconcorso 2025 è stata l’occasione d’oro per togliere i veli e mostrare al mondo la nuova Bovensiepen Zagato: una coupé derivata dalla BMW M4, nata dalla collaborazione tra il mitico carrozziere milanese, che da sempre dà grande attenzione al lato prestazionale, con quella famiglia tedesca che, fino a poco tempo fa, ha posseduto il brand Alpina, noto per dare ai modelli dell’elica bavarese una grinta maggiore e più elitaria. Auto a cui, data la firma, non poteva mancare quell’inconfondibile doppia curvatura sul tetto. Lo sguardo sul nuovo ha proseguito con un nuovo esemplare della Marsien: molto più di una semplice 911 modificata, si tratta di un’idea di Rudolph Gemballa, figlio del preparatore Uwe, di una supercar adatta per affrontare le dune del Sahara, percorrendo le gesta della Porsche 959. La stessa casa di Zuffenhausen, affiancata dal suo sofisticato reparto di design, ha voluto lasciare a casa i suv a batteria e concentrarsi sulle mille e passa personalizzazioni per quella istituzione su ruote che è la 911.
BENTORNATI

Vanwall, uno di quei nomi importanti della Formula 1 negli Anni ’50 e che tormentava i pensieri del Drake, ha dato segno di essere tornata in vita con la Vanderwell, una super sporthatch alla spina; e una inedita motocicletta, questa invece a benzina. La Apollo Intensa Emozione, erede di quella gran villana della Gumpert Apollo, si è concessa una sosta dopo aver, nei giorni precedenti, fatto intasare la galleria immagini dello smartphone di tanti giovani accorsi a Cernobbio. Reincontrare Koenigsegg, grande orgoglio svedese, è sempre un qualcosa di memorabile, con la sua Jesko e il resto della sua strabiliante gamma.
BRILLA LA STELLA

I tedeschi, lo sappiamo bene, sono i nostri principali avversari quando parliamo di auto, così al Fuoriconcorso Gugliemo Miani ha pensato che Mercedes meritasse di prendere parte. Con la C9, fatta insieme alla svizzera Sauber, la casa di Stoccarda ha ricordato il suo pilota, Joachim Mass, scomparso di recente, che con questa vettura nel 1989 ha vinto i titoli piloti e costruttori. Incredibile beccare di colpo ben due CLK GTR, di cui una stradale e l’altra reduce dal campionato GT1.
TRA MECCANICA E GRAFICA

Al Fuoriconcorso 2025 è proseguita la gara immaginaria con la Lancia Fulvia Prototipo, cioè trasformata in barchetta di fortuna nel 1969; la Cisitalia D48, appartenente a Corrado Lopresto; la Maserati 200S e la Lamborghini Diablo SV GT1. A rappresentare la Motor Valley di oggi sono accorse la Pagani, già oggi mito immortale, con la sua Huarya Imola; e le Maserati MC20, negli allestimenti Extrema e GT2 Stradale, che come pavoni hanno alzato le loro portiere in segno di una garbata ostentazione che si è potuta notare benissimo anche da fuori, o anche dall’alto nel caso foste stati impegnati al primo piano a vedere la mostra fotografica di Dylan Don.
DOVE OSA IL BISCIONE

Alfa Romeo, il marchio che probabilmente più di tutti anima i sentimenti, di qualunque tipo, dei petrolhead ha preso tutta Villa Sucota come casa per il weekend. Una scelta di suoi pezzi di storia, portati dal Museo di Arese, dalla Scuderia del Portello e da altri collezionisti; comprendente le 75 3.0 V6 e Turbo Superturismo, per festeggiare i primi quarant’anni di questa straordinaria sedan; le Giulia TZ, fiore all’occhiello dell’Autodelta; la 6C 1750, capolavoro di Zagato; la 8C 2300, forte della sapienza della Touring coi lamierati; la 33 T12, vittoriosa nel Mondiale Marche nel 1975; e la 155 che ha fatto tremare i germanici nel DTM. E tanti scroscianti applausi per l’ultima arrivata, quella 33 Stradale che tutti attendono possa mettere in mostra la sua bellezza sulle strade.

Il Fuoriconcorso di Guglielmo Miani, parte imprescindibile del maggio lariano quanto il Concorso di Villa D’Este, ha voluto rammentare con la mostra Velocissimo di come noi italiani, porcaccia la miseria, non possiamo basare il nostro orgoglio solo sulle fettuccine o la pizza. Abbiamo una vocazione ed una capacità di fare manufatti emozionanti, cioè le automobili, riconosciute ed elogiate in primis fuori dallo Stivale, che meritano di essere portate avanti e tramandate.