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Vernasca Silver Flag 2016, abbiamo partecipato.

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Abbiamo partecipato alla 21° edizione della rievocazione piacentina a bordo dell’ormai rodata Fiat 1,100 TV.

La nostra Vernasca inizia nel peggiore dei modi: la Fiat 1,100 TV, che abbiamo preparato con cura prima della partenza, ha viaggiato sulla parte anteriore della bisarca che l’ha portata da Palermo a Piacenza e il frontale è ricoperto da moscerini, sangue, carcasse di api e chi più ne ha più ne metta. Poi, per fortuna, lungo la strada troviamo un autolavaggio meccanizzato che salva le sorti di un equipaggio ormai in evidente stato confusionale.

Con l’auto di nuovo presentabile, possiamo finalmente recarci a Castell’Arquato, località medievale dove è allestito il parco chiuso della Vernasca Silver Flag. Al nostro arrivo i preparativi sono già iniziati: qualcuno sta scaricando l’auto dal carrello, altri lavano, altri ancora lavorano sulla meccanica. Quando una Ferrari 250 verde metallizzato mi passa davanti in piena accelerazione mentre attraverso la strada, metto insieme i pezzi del puzzle e mi rendo conto perché la Vernasca Silver Flag sta ottenendo un successo così ampio: lo spirito è quello giusto.

La Vernasca Silver Flag è la rievocazione della gara in salita che si è tenuta dal 1953 al 1972 sulle strade che collegano i Paesi di Castell’Arquato, Lugagnano e Vernasca -siamo in provincia di Piacenza. La formula è quella del concorso di eleganza dinamico, che prevedete tre salite con strada chiusa al traffico e premi per le auto più belle e rappresentative. Niente cronometro, quindi, anche se l’atmosfera resta quella di una gara, con la maggior parte delle auto in allestimento corsaiolo.

A questo punto devo provare a riassumere in poche righe cosa è stata la 21° edizione della Vernasca Silver Flag. A fare da sfondo alla manifestazione sono una campagna incontaminata cui si alternano piccoli Paesi medievali. A livello di auto, quest’anno a farla da padrone sono state le Alfa Romeo, visto che la 21° edizione della Vernasca Silver Flag è stata dedicata al costruttore milanese. C’erano Alfa Romeo di tutti i tipi, dalle anteguerra (pazzesche), alle 155 GTA che fanno ritornare in mente il mitico Fabrizio “Piedone” Giovanardi.

A livello di partecipanti, abbiamo avuto l’onore di cenare in compagnia del rallysta Mauro Pregliasco e del manager milanese Uberto Pietra che, tra le altre cose, negli anni novanta aveva provato a far rinascere il marchio Castagna con un prototipo Alfa Romeo (presente all’evento e guidato da lui stesso). Il giorno dopo, un pranzo con una coppia di francesi che hanno acquistato una Giulietta ss a scatola chiusa dagli Stati Uniti, è stato seguito da una cena tra romani e toscani a base di buon umore e storie di Mille Miglia. A proposito di pasti, che vi piaccia o no, da quelle parti le costanti sono lo gnocco fritto con i salumi e il vino frizzante (sia rosso che bianco).

Il percorso della Vernasca Silver Flag è composto da una prima parte molto veloce (rallentata dai birilli) e da una seconda parte lenta, in salita e piena di curve. Tra le due parti c’è una curva a novanta gradi circa, sita in località Lugagnano. A parte un errore alla terza partenza, sul veloce la nostra 1,100 se la cava bene: l’auto raggiunge agevolmente i 150 Km/h e, una volta capito che le chicane di birilli hanno tutte l’ingresso a sinistra, si riesce ad affrontarle con sufficiente disinvoltura. Come potete immaginare, la frenata avviene metri e metri prima di quanto saprebbe fare un pilota vero ma, “una volta dentro”, la leggerezza e il passo corto della nostra 1,100 TV aiutano a districarsi verso l’uscita.

Finite le chicane, si arriva alla curva di Lugagnano, che si rivela un po’ ostica perché l’ingresso è in pianura e l’uscita in discesa. Meglio quindi accelerare un attimo dopo, piuttosto che travolgere le transenne e il pubblico a bordo strada. Dulcis in fundo (il tracciato è lungo circa 10 km) la parte in salita, dove la nostra 1,100 soffre la mancanza di coppia e i rapporti troppo lunghi. Qui è stata dura, davvero dura -se volete vederci soffrire, ci trovate nei secondi iniziali del seguente video.

Il nostro piccolo momento di gloria lo abbiamo avuto durante la seconda salita, quando abbiamo sorpassato un’Alfa 1,900 Super, partita prima di noi e con tanto di kit Abarth -rigorosamente dell’epoca. Il merito del sorpasso è del copilota, che ha suggerito di affrontare l’ultima chicane in seconda marcia, in modo da poter aggredire meglio la successiva curva di Lugagnano (quella a 90°). E così, complice il pilota dell’Alfa che ha alzato visibilmente il piede, all’uscita della Lugagnano ci siamo ritrovati  davanti all’Alfa Romeo tra gli applausi del pubblico. Che dire, speriamo che ci accettino anche per l’edizione 2017.

PER APPROFONDIRE: http://www.vernascasilverflag.it/

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Ci sono due cose che l’uomo non ammetterà mai di non saper fare: guidare e fare l’amore. (Stirling Moss)