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Un “Super” Samba Summit per festeggiare il decennale
Organizzato dal Club Volkswagen Italia, federato alla A.A.V.S (Associazione Amatori Veicoli Storici www.aavs.it – Federata FIVA) in collaborazione con Volkswagen veicoli commerciali, Auto Brenner e T1 specialist, è gravitato attorno a Merano nel fine settimana 27-28 settembre 2014 l’annuale edizione del Samba Summit & Veteran Volkswagen Show. Giunto alla decima edizione questo evento ha chiamato a raccolta una selezionata presenza dei mitici furgoni e pullmini raccolti nelle sigle Typ 2 T1,T2 e T3 (dal 1949 al 1989) ed una rappresentanza di Typ 1, unanimamente conosciuti come Maggiolino con limite temporale al 1967, ossia alle versioni caratterizzate dall’impianto elettrico a 6 volt. Presente come special guest : una Karmann Ghia coupè.
Quaranta gli equipaggi iscritti con la presenza di ben sei veicoli militari tra i quali due Kubelwagen ed una Schwimmwagen. La Kubelwagen (auto-tinozza), anche detta Typ 82, è stata tra le automobili militari più diffuse della seconda guerra mondiale. Si può dire che l’affidabilità delle Volkswagen Maggiolino e derivati provengano dall’esperienza dura ed estrema del periodo bellico. L’unico neo della Kubelwagen fu la mancanza della trazione sulle quattro ruote, anche se la buona distribuzione dei pesi (col motore quasi baricentrico) permetteva di non avere effetti molto sensibili nella marcia normale, ma solo in presenza di terreno su cui si poteva esercitare una trazione limitata (sabbia o fango). Queste “limitazioni” vennero superate abbondantemente nel 1942 con la Schwimmwagen (Tipo 166), una vettura anfibia, in grado cioè di “correre” normalmente su strada, ma anche di “nuotare” in acqua! Naturalmente la trazione era a quattro ruote motrici e la trasmissione in acqua avveniva grazie ad un’ elica (ribaltata all’insu quando si guidava su strada) collegata direttamente sull’albero motore, mentre il volante fungeva da timone, la marmitta di scarico era posta sopra la carrozzeria, che era priva di porte ed aveva parabrezza ribaltabile e capote in tela.
Punto d’ incontro, base di appoggio e partenza la Concessionaria Motor Union di Merano (gruppo Auto Brenner) dove, accolti da una sfilata di due vetrini, gli iscritti all’evento hanno potuto eseguire un check di controllo tecnico gratuito dei loro mezzi. Dopo questa verifica importante, vista anche la distanza che alcuni mezzi, con una media di cinquant’anni sulle ruote, han percorso per raggiungere Merano, alcuni mezzi provenienti dal centro Italia e ben tre equipaggi dalla Svizzera, la visione del salone di Motor Union ci riportava indietro nel tempo.
Il salone infatti era stato allestito, grazie al supporto del Garage ’61 Museo di Appiano, con un display di veicoli storici, Typ 2 T1, una Karman Ghia Coupè ed una Kubelwagen. Come ogni rally che si rispetti si è apposto il 1° timbro di verifica e si è ritirata la dotazione d’equipaggio. Sempre piena di sorprese la sacca di gadget di benvenuto per ogni veicolo: un poster sulla storia del Typ 2 detto anche Trasporter, una tazza da colazione con l’effige del Bully, la cioccolata bianca prodotta nella Val Sarentino e non potevano mancare le favolose e originali mele doc dell’Alto Adige. Sempre calorosa l’accoglienza dei padroni di casa Florian Eccel e Manfred Dalceggio e di tutto il personale nei tipici costumi atesini.
Dopo il briefing di presentazione ed il saluto del Presidente del Club Volkswagen Italia, Marzio Cavazzuti e di Andrea Morosati, Vice Presidente Onorario del Club e Direttore di Volkswagen Financial Service, il gruppo dei variegati mezzi boxer, scortati dalla Polizia Municipale coordinata dall’Ispettore Brogi ha dato il via a questo singolare rally con una passerella nel centro storico di Merano eccezionalmente aperto al traffico per questo 10° Samba Summit. Ci si è quindi ritrovati nella famosa Via delle Corse (dove secoli addietro si teneva il circuito delle gare dei cavalli, prima dell’apertura dell’ Ippodromo), per poi inserirsi nella pittoresca via dei Portici, tra negozi che riportavano date di inizio attività nel 1845 ed ancora ben tenuti ed efficienti, oltre alla folla sorridente che si prodigava con smart phone e tablet a scattare fotografie alla inaspettata, curiosa, ma piacevole sfilata di sibilanti mezzi con il motore posteriore.
Terminata la passerella di piacere è incominciato il rally vero e proprio con la prima scalata al Passo del Giovo. Il magnifico sole e la giornata tersa ha subito gratificato gli equipaggi con panorami stupendi. Da rilevare un plauso all’amministrazione che ha l’incarico della manutenzione della strada per il Passo del Giovo. Un’asfaltatura di recente realizzazione ha reso il percorso piacevole come passeggiare sul velluto. Veramente apprezzabile. Sembrava come se il Presidente Cavazzuti, avesse steso un red carpet al passaggio dei nostri mezzi che, quasi senza accorgesene, sono arrivati a quota 2099 metri su questa strada panoramica con ripidi tornanti, svelando ad ogni curva suggestivi paesaggi. Merito anche dell’affidabile raffreddamento ad aria che distingue questi quattro cilindri boxer da altri veicoli.
Dopo il riordino sul Passo Giovo e l’apposizione del 2° Timbro di Transito si è scesi a Vipiteno per il lunch. Sotto questo profilo, il Samba Summit per tradizione, è un rally turistico automobilistico, ma è anche un tour gastronomico dedicato alle prelibatezze locali. Infatti nel pomeriggio dopo la ripresa del Rally, da Vipiteno si è risaliti a quota 2214 metri al Passo Pennes con un pochino di fatica in più dovuta alla mancata pennichella post lunch e per i veicoli, per la seconda impegnativa salita del giorno.
Da Passo Pennes si gode di una stupenda vista sulle Alpi Breonie. Per non sentire un calo di zuccheri, obbligo di sosta a Pens con la sua caratteristica chiesa con campanile a punta di matita, ma anche per la tipica locanda con terrazza ove, oltre a poter gustare prodotti artigianali, abbiamo potuto ascoltare alcuni brani musicali eseguiti con la fisarmonica da un giovanissimo musicista in costume.
Il tramonto incombe e bisogna scendere a valle. Ecco che così si rientra attraverso la Val Sarentina che costituisce la più diretta via di comunicazione tra Bolzano e l’alta Val d’Isarco. La strada non è in ottimo stato come quella del Passo di Giovo però è ben tracciata con numerose curve e pendenze notevoli, superiori al 7%. Questa parte del rally ha collaudato i freni dei veicoli e l’impianto elettrico, vista anche la necessità di accendere i fari. In alcuni tratti i veicoli scendono velocemente per poi rapidamente dover rallentare per curve strette e alternanza di gallerie illuminate e non. Sebbene non sia una gara competitiva, la tensione per non perdere il riferimento di chi ti precede crea una positiva tensione di gruppo, elemento tipico dei team building. Infatti nessuno si disperde e il gruppo si ricompatta a Merano.
La serata prosegue con una cena conviviale degli equipaggi, presso il caratteristico locale rifinito in legno e pietra, Pfefferlechner a Lana. Si prosegue nell’assaggio delle prelibatezze locali come i canederli in brodo. I nostri eroi e gli storici veicoli possono, a questo punto guadagnare il meritato riposo affidando a Morfeo il compito di riordinare le esperienze sensoriali vissute in questa magnifica giornata.
Domenica mattina è nuvoloso, ma gli esperti del luogo promettono sole per mezzogiorno. La cosa incredibile è che i veicoli non hanno il classico strato di brina. Una spolverata e sono a posto. Ci si ritrova nuovamente presso la Motor Union a Merano.
Merano ha un’antica tradizione turistica. Molti sono infatti gli ospiti della politica e della cultura che hanno passato le loro vacanze nella città, per esempio l’imperatrice Sissi e gli scrittori Franz Kafka e Gottfried Benn. Ora, grazie al 10° Samba Summit, anche noi possiamo annoverarci tra i fortunati che come Sissi adoravano la città di Merano. Parcheggiamo i mezzi sulla promenade sul Passirio nel tratto dominato dal Kursaal (o Kurhaus) di Merano, una costruzione improntata al Classicismo e Rococò con una bella sala per concerti, che quest’anno compie 100 anni dalla ristrutturazione del 1914 ad opera dell’architetto Friedrich Ohmann.
Mentre i piloti si confrontavano sulle storie delle loro auto, sui perfezionamenti da poter fare, le vetture hanno attirato l’attenzione delle comitive di turisti, che si recavano a percorrere i viali dei giardini sulle orme della Principessa Sissi. Le signore,invece, hanno potuto fare shopping nella via Dei Portici. Prima della partenza per “l’ultimo viaggio” in Val d’Ultimo (permetteteci il gioco di parole), antistante la scalinata d’ingresso del Kursaal si sono tenute le premiazioni che hanno visto assegnato, dal Dr. Morosati di Volkswagen Financial Service, il Trofeo Veicoli Commerciali Volkswagen, al Samba 23 vetrini del musicista e compositore bresciano Giancarlo Prandelli. Per le vetture il riconoscimento è andato ad uno stupendo ovalino trasformabile del 1958, proveniente dal cantone francese della Svizzera, veicolo del quale si era terminato il restauro, proprio in tempo per partecipare al Samba Summit.
Come previsto è arrivato il sole per festeggiare l’ultima passeggiata in auto di questo singolare rally, con la salita in Val d’Ultimo, percorso che rispetto alle scalate della precedente giornata, è proprio apparsa come una “passeggiata”. Grazie a Marzio Cavazzuti, al Club Volkswagen Italia, a Volkswagen Veicoli Commerciali e Volkswagen Finalcial Service a Motor Union (Auto Brenner) per l’organizzazione di questo stupendo rally. Infine permetteci una ringraziamento al nostro Creatore, che ha avuto la magnanimità di darci due stupende giornate di sole che hanno reso questo Samba Summit del decennale “SUPER”.