
Collezionismo
Stresa Classica 2025 – Weekend en plein air
IL BEN NAVIGATO MILANO HISTORIC CARS CLUB FA CENTRO SUL LAGO MAGGIORE PORTANDO UN PARCO AUTO CHE HA SPAZZATO VIA LE NUVOLE

L’ultima edizione della Stresa Classica, ad opera di uno dei sodalizi più attivi di Milano e col patrocinio della FIVA, ha conquistato quel folto pubblico che tanto si meritava. Numerosi turisti di passaggio, oltre ad altrettanti malati d’auto appositamente accorsi, hanno posato gli occhi su tutto quel ben di dio; di meccanica, tecnologia e stile; adagiato su un tappeto di rose dinanzi all’Hotel Regina Palace. Una folta selezione, di modelli risalenti fino all’ultimo ventennio che il Milano Historic Cars Club, col supporto dell’Automobile Club Milano, ha fatto passeggiare anche sul lungolago di Piazza Marconi, presentate da Franco Ronchi, che ha fatto dell’automobile una cultura; accompagnate da modelle vestite a tema e sottoposte al rigoroso giudizio di grandi esperti quali: Ivan Scelsa, esperto del mondo Alfa; Beppe Cagnani, perito di lungo corso; Laura Confalonieri, vicedirettore di Ruoteclassiche; Carlo De Bernardi, malato di Porsche e Henning Thomsen, inviato FIVA dalla Danimarca.
CLASSICHE DI OGGI…

Alla Stresa Classica le youngtimer, ovvero le storiche che ci permettono di usufruire dell’aria condizionata e dei sensori di parcheggio, hanno avuto l’onore di sfilare per prime di sabato, sentendo l’aria di primavera mista alla brezza del lago. Un piacere colto da Ferrari F355, sia manuale che F1; Maserati Spyder 90th Anniversary; Fiat Punto GT; Peugeot 306 cabrio; Aston Martin DBS; Jaguar XKR e XJS; Mercedes SL e CLK; Bentley Continental GT e Audi TT. Se la Delta Evoluzione oggi sta godendo di una incondizionata venerazione allora è bene che a Stresa ne siano venute ben due, di cui una Martini e una Club Italia, quest’ultima appartenuta all’ingegnere Mauro Forghieri, artefice di tante vittorie del Cavallino di Maranello in Formula 1. Tris tutto bavarese con BMW M3 E46, 330I cabrio e Z3 spider. Ben presente lo squadrone Porsche; con 996 4S, rigorosamente manuale; 928; Boxster; 930 Speedster, ben due esemplari; 964 RS e una giallissima 993. Scenografica la Chevrolet Corvette C5, nella versione celebrativa della Indy 500. Alfa sempre sull’attenti, come in tante altre manifestazioni, con una rarissima RZ by Zagato, portata da Elisabetta Cozzi direttamente dalla concessionaria di famiglia; insieme a GTV e Duetto. In coppia le Lotus, la sempre ben accetta Elise e la sua sorella nervosa Exige. Menzione d’onore per la coppia stresana che, rassegnati al guasto della loro 911 GT3, si sono rifatti sostituendola al volo con una Jeep Wrangler, sempre dal loro garage.
… E DI SEMPRE

La domenica a Stresa Classica è stata esclusiva loro, quelle che in passerella ci sfilano già da tanti anni. Anche qui Alfa Romeo campionessa di stile con Giulietta Spider; Giulietta Sprint; 1750 Gran Sport Quattroruote Zagato; Duetto Osso di Seppia; Giulia in divisa della Polizia; 1900 CSS Touring e quella 1900 berlina, della Scuderia del Portello, che negli Anni ’50 corse alla Carrera Panamericana, dove poi vi fece ritorno guidata da Clay Regazzoni. Porsche, come suggerisce la sua vecchia filosofia motoristica, si è data delle arie con 911 e 356. Fiat ha fatto la modesta, ma sempre con classe, con la 500 R, la 500 Topolino e la mosca bianca, anzi azzurra, 1300 familiare, quest’ultima opera della carrozzeria Colli. Coppia tutta emiliana per Ferrari 308 e Lamborghini Urraco, capolavori di Fioravanti e Gandini, rivali in velocità ma anche in design. Pubblico incantato per la Maserati 3500 coupé firmata Touring, portata da Milano Classiche, molto intonata con il paesaggio e il contesto del Regina Palace. Le piccine Isetta della Iso e Bianchina dell’Autobianchi hanno mostrato coraggio contro la visione full size della Ford Country Squire, con pannellatura stile woody. Lancia è stata messa in grande spolvero dalla Fulvia, reinterpretata da Zagato, e dall’Augusta, allestita dagli Stabilimenti Farina. Senza dimenticare le Mercedes Classe S prima serie, MG A, MG B e la replica della Shelby Cobra costruita da Bondurant.
L’ESTASI, IL CAVALLINO E IL BISCIONE

I giudici di Stresa Classica, pur mostrando serietà, non sono comunque in grado di rimanere indifferenti a cotanta arte. Nella categoria tra gli Anni ’50 e ’60 ha vinto la Lancia Aurelia B24 spider, accompagnata dalla Ford Mustang Sportroof per la sezione tra i ‘60s e i ‘70s, a cui è seguita la 911 2.4S per l’arco ’71-’85. Trionfo della casa di Stoccarda tra le sportive, dato che la 996 4S e la 930 Speedster sono state rispettivamente la miglior coupé e la miglior spider al concorso. La Ferrari Testarossa, del patron dei modellini BBR, si è aggiudicata la coppa come miglior granturismo. Prima berlina in classifica è stata la Lancia Delta Martini. Tra le Istant Classic il top è stato raggiunto dalla stupefacente Alfa 8C, nell’acceso mix tra Giallo Modena e selleria rossa. Coppa delle dame, riservata agli equipaggi interamente al femminile, vinta dalla Fiat 1200 spider. La Rolls Royce Phantom II, con fare molto signorile, ha fatto man bassa come Best of Show tra le classiche e prima tra le anteguerra; lasciando che fosse la Ferrari F355 Spider a conquistare lo scettro di Best of Show tra le moderne.

Stresa Classica si è guadagnata un gran seguito ed attenzione nel panorama, sempre più nutrito, dei concorsi d’eleganza, con vista lago e meritevoli di essere trascorsi con un bel gin tonic in mano. Merito anche della classe emanata dall’Hotel regina palace, nei cui atri sono state esposte le opere fotografiche della mostra Donne e Motori, Gioie e Basta. Beh, cos’altro dire? Questa è la primavera che ci piace!