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Passaggio Mille Miglia a Valeggio sul Mincio, cronaca di un’emozione sempre viva

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Un viaggio emozionante tra vetture senza tempo, storia e costume della nostra nazione, perché se oggi possiamo godere di un patrimonio automobilistico al massimo livello un po’ lo dobbiamo anche alla Freccia Rossa. Un patrimonio sapientemente valorizzato e sempre molto apprezzato dagli spettatori di tutte le età.

90 anni. Quasi un secolo. Una vita o anche di più. In questo lasso di tempo si sono trasformati i nostri usi e costumi, c’è stata una guerra mondiale, un’Italia che stava bene si è distrutta per poi ripartire alla grande con un boom senza precedenti e, pare, senza possibilità di replica. Un periodo in cui il mondo è cambiato molto più velocemente e radicalmente rispetto ad ogni altra precedente epoca, ma che ha avuto una costante che noi appassionati di motorismo non possiamo non conoscere e non amare: la Mille Miglia.

In un contesto avventuroso e con spirito pioneristico nasce dall’idea di quattro illustri amici, i tre bresciani Franco Mazzotti, Aymo Maggi e Renzo Castagneto ed il milanese Giovanni Canestrini, all’epoca il più noto giornalista di motori e penna principale della Gazzetta dello Sport. Nel 1927 quindi l’iniziativa prende corpo ed il 27 marzo parte la prima edizione della Coppa delle Mille Miglia, così chiamata da Mazzotti che era appena tornato da un viaggio negli Stati Uniti e constatando che la distanza Brescia-Roma-Brescia era di circa 1600 km esclamò proprio “sono Mille miglia!!”. La tecnologia automobilistica allora era relativamente giovane ed in queste nove decadi ha potuto svilupparsi raggiungendo sempre il massimo delle proprie possibilità grazie ad uomini veri, talvolta simili ad eroi; infatti uno stimolo continuo al miglioramento e sperimentazione era dato proprio dalle gare di velocità, tra cui appunto quella che da sempre è definita “la corsa più bella del mondo”.

Nel 1957 i tragici fatti di Guidizzolo pongono fine a quella che era tra le più famose e difficili gare di velocità su strada. Per tre anni poi si è disputata come gara mista tra prove di velocità e lunghi trasferimenti per poi chiudere i battenti fino al 1977, quando divenne una rievocazione storica. Sullo stesso percorso da allora si svolge la gara di regolarità per vetture storiche “più bella del mondo”.

Il 18 maggio 2017 quindi, 90 anni ed un pugno di settimane dopo la prima edizione, nel pomeriggio soleggiato di Valeggio sul Mincio le persone iniziano ad assieparsi lungo i marciapiedi del centro in attesa della lunga carovana.

Le strade solitamente frenetiche di questo centro turistico a ridosso del lago di Garda sono ora deserte e tappezzate di bandierine con la freccia rossa, simbolo eterno sempre vivo. L’orario previsto per il passaggio della prima auto è attorno alle 16.10 ma già molto prima inizia lo spettacolo, con le prime vetture di supporto che sfrecciano come fossero loro stesse partecipanti di quella gara di velocità che oggi non c’è più. Medici, media, sponsor e qualche infiltrato “doc” stuzzicano l’appetito dei presenti.

Poi ci ricordiamo tutti che il 90° non è la sola ricorrenza di questo 2017: 70 anni fa nasceva un mito legato a doppia corda con la Mille Miglia, ovvero la Ferrari. Il suo fondatore ne fu protagonista assoluto con le Alfa Romeo della casa madre o della sua Scuderia negli anni ’30 e con le vetture che portavano il suo nome del 1947 e nel 1948, quando le prestazioni di un ormai vecchio e malato Tazio Nuvolari sulla macchina rossa tennero l’Italia intera col fiato sospeso per poi lasciare tutti con l’amaro in bocca per aver solo sfiorato l’eroica vittoria a causa della malasorte che gli si accanì contro.  A rendere omaggio a questo pezzo di storia italiana ci pensa il Ferrari Tribute con la sfilata di modelli del Cavallino di ogni epoca, anche moderna, con i suoi colori vivaci, anche tra i più improbabili.

Ad inframezzare il tutto, altre auto moderne di alto rango come Mercedes anch’esse di vari modelli ed epoche tra cui SLR McLaren, AMG varie, il fuoristrada per antonomasia G ed SL di ogni età, molte Porsche e Lamborghini, in un turbinio di colori e scarichi aperti che lasciava tutti a bocca aperta.

Nonostante il frastuono a volte assordante, nessuno osava tapparsi le orecchie. Sempre molto gradite dal pubblico anche le esibizioni dei mezzi militari ed il passaggio di auto d’epoca più recenti di quelle utilizzate nella gara ufficiale.

Tra questi si infilava anche qualche vettura “ordinaria” che sfuggiva al controllo delle forze dell’ordine e si creavano situazioni surreali come vedere una dignitosa Fiat Uno 45 che teneva a bada un serpentone di potenti e possenti Ferrari modernissime e scalpitanti. Mille Miglia è anche questo.

All’orario stabilito ecco lo spettacolo più puro. Un continuo passaggio di vere e proprie opere d’arte su ruote, prodotte nel periodo della Mille Miglia di velocità, quindi dal 1927 al 1957. Si tratta naturalmente di macchine da corsa, quelle della categoria Sport, o di modelli identici a quelle vetture da turismo che presero parte, nelle categorie Turismo o Gran Turismo, ad una delle ventiquattro epiche edizioni. Sapere che quelle stesse auto che passavano davanti ai nostri occhi erano le stesse che infiammavano i cuori degli italiani dell’epoca è sempre un’emozione difficile da tenere a bada.

Le Bugatti blu, le Alfa rosse, le Mercedes argentate, le verdi auto inglesi, le Cisitalia con il carico della loro storia tormentata e tormentosa, tanto breve quanto ricca ed affascinante, tutto mescolato in una poesia di suoni e rumori, di colori, di odori e di profumi. La gioia e le urla di felicità misto stupore dei tanti bambini, gli sguardi sognanti delle ragazze e l’aria nostalgica ed emozionata degli anziani sui lati della strada, tutti con le loro bandierine sventolanti, restano l’immagine più bella, sana ed emozionante di una manifestazione unica per ciò che è, per ciò che muove e per il suo significato. Il nostro passato è in buone mani.

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Sono nato a Bozzolo (Mantova) nel 1982, diplomato al Liceo Classico e con un anno di studio negli Stati Uniti. Ex imprenditore nell’azienda di famiglia, sin da bambino provo una forte attrazione per l’automobile, crescendo poi mi sposto sulle auto d’epoca e youngtimer, che acquisto e rivendo per diletto. Nel tempo libero scrivo, seguo la mia passione a quattro ruote e mi occupo del mio garage.