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La Scuderia del Tridente visita il Museo Ondarossa
Raduno novembrino per la Scuderia del Tridente che si è ritrovata nella sua sede istituzionale, domenica 6 novembre presso l’Officina Maserati dei F.lli Campana di Solaro. Una Fiat – Osca 1500 S ha fatto la sua bella presenza, tra Coupè, Quattroporte e le più moderne Ghibli presenti all’evento.
Occasione d’incontro, la visita organizzata al Museo privato Ondarossa, piccolo museo dell’automobile sportiva italiana, dedicato al lavoro ed all’Ing. Carlo Chiti che di quel lavoro è stato non soltanto la bandiera, ma anche il cuore pulsante di un lavoro italiano che ancora non appartiene al passato ma è soltanto sopito in attesa di risvergliarsi. A questo è dedicato il Museo, al lavoro, con cui è stata inventata “l’arte di creare arte”. Al lavoro fatto di fatica, sudore, delusioni, e mal di testa. Al lavoro fatto di soddisfazioni a volte condivise .
In questo museo grazie all’Avvocato Giussani sono racchiuse esempi di vetture come Ferrari e Maserati, ma anche Alfa Romeo e modelli unici ed esclusivi. Alla vista di queste vetture vale la pena meditare come questi prodotti contenenti metallo, legno, vetro ed altri materiali, non sono stati modellati dal caso ma dalla forza e dall’ingegno di persone che hanno creduto fino in fondo in quello che stavano facendo, persone che come Carlo Chiti, sono entrate nella leggenda attraversando la storia .
Tra queste segnaliamo l’ultima realizzazione dell’Ing. Chiti: la Centenarie GT. La vettura esposta, la n° 3 del 1991 è una vettura realizzata con telaio e monoscocca interamente in fibra di carbonio, nata nella factory Monegasca di MCA Montecarlo Automobile prima casa automobilistica del Principato di Monaco, dalla sapienza degli artigiani Bellasi Guglielmo ex pilota di F3 ed il figlio Roberto di Novara e dell’Ing. Carlo Chiti. Il motore è un 4000 cc V12 a 90° che all’epoca vantava bobine singole su ogni candela e raggiungeva la potenza di 750 cv, ma al banco della Motori Moderni, raggiunse potenze superiori ai 1000 hp. Il modello presentato al Museo è l’unico esemplare perfettamente funzionante rimasto…
Altra esclusività esposta, l’ultima March dotata di motore Alfa Romeo turbo V8 (sempre a 90°), 2648 cc sovralimentato e dotato di una potenza di 680 hp, 441 km/h. Questa vettura che era stata concepita come un muletto, divenne in un fine settimana una vettura da gara, nel 1990 ad Indy, in quanto il pilota Roberto Guerriero aveva distrutto durante le prova la vettura per la competizione. Una vettura quindi di grande interesse storico.
Ma se questo è il passato in un’ala riservata si guarda al futuro con il progetto di realizzare una Formula interamente elettrica, ossia, non un ibrido, non una plug-in, ma bensì una vettura che avviata si ricarichi mentre funziona, libera da vincoli di autonomia e tempi di fermo. Un progetto avveniristico seguito direttamente dall’Avvocato Giussani che ringraziamo dell’ospitalità ed al quale è stata donata una tessera come socio onorario della Scuderia del Tridente. E dato che tutti i salmi finiscono in gloria, rinomato lunch a Misinto al Ristorante “il Maneggio”.