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La Sorgente del vino di nuovo a Piacenza: VitadiStile poteva mancare? Parte 1°
L’ultima volta che sono stato alla Sorgente del vino è stato nel 2013, quando la manifestazione era ospitata nella struttura di “Porta Borghetto”. All’epoca si andava per degustazioni da allegri studentelli universitari con tante idee in testa, ma nessuna nero su bianco: solo dopo alcuni mesi sarebbe nato VitadiStile.com.
A detta di molti espositori che ho avuto modo di intervistare nei mesi successivi, quell’edizione fu deludente: per tanti motivi, molti di essi indipendenti dagli organizzatori. Primo fra tutti il meteo. In quel periodo nella nostra città era piovuto incessantemente da giorni, cumulando il disagio per i visitatori con l’inadeguatezza della struttura. Affascinante e piacevole nelle manifestazioni estive, ma poco indicato sotto il profilo logistico per un salone che ormai ha caratura internazionale, sia per l’assenza di un’adeguato parcheggio, che per la scomodità del movimento al suo interno, senza parlare delle barriere architettoniche. La parte del leone la fece però l’abbinamento clima piovoso e umidità conseguente delle celle, per chi non era nei saloni ristrutturati – la “parte nuova” – un vero disastro, con sacchi di sale ovunque per arginare la situazione. Come potete immaginare l’edizione 2014 non si tenne più a Piacenza, preferendo una struttura di Reggio Emilia, più adatta allo scopo. Ennesima occasione persa del nostro territorio? Forse no…
Tutte queste parole sull’esperienza passata servono, infatti, per meglio inquadrare il LIVE 2015, l’edizione (7°) da poco conclusa della “fiera del vino biologico”. Proprio questa è la principale differenza con il Mercato dei Vini, la mostra-mercato dedicata ai vignaioli indipendenti organizzata dalla FIVI. In questo caso l’accento è posto sulla materia prima e sulle modalità di produzione, meno sul tipo produttore. Quello che lega le due manifestazioni sono i visitatori, un target comune, di appassionati curiosi, assetati di prodotto “unico” e poco commerciale. Da capire con la testa, prima che con naso e bocca.
Per questo LIVE 2015, la Sorgente del vino è tornata a Piacenza, nelle asettiche, ma comode, strutture del Piacenza Expo. Per chi era partito nella seducente ambientazione del Castello di Agazzano sicuramente una #cadutadistile, giustificata, però, dall’incontestabile adeguatezza logistica del polo fieristico piacentino. A due passi da Piacenza Sud e con ampi parcheggi, ha già dimostrato con le varie edizioni del Mercato dei Vini. La location è quindi il secondo legame tra le due fiere.
Come all’ultimo evento FIVI, mi sono recato all’area espositiva di Le Mose con Beatrice, traduttrice a tempo perso per VitadiStile.com. A differenza della manifestazione di fine novembre, ho deciso di dividere l’approfondimento sulla Sorgente del Vino in due post separati, per dedicargli più spazio visto che è la prima volta che ne parliamo.
Riguardo la qualità fotografica dovete accontentarvi: eravamo senza fotografo e senza mirrorless o compatte prosumer adeguate. Gli scatti sono quindi stati realizzati con il One Plus One (ve ne avevamo già parlato qui) e devo dire che il suo sensore si è difeso decorosamente sul campo non semplicissimo di un salone indoor illuminato artificialmente.
Dopo un piccolo fraintendimento alle casse per gli accrediti, ci siamo diretti al padiglione 2, partendo dallo stand dello staff della Sorgente del Vino. La scelta di limitare l’estensione al padiglione “piccolo” sicuramente è stata vincente perchè, nonostante il minor numero di stand rispetto alla fiera di Novembre, lo spazio leggermente più ridotto ha contribuito fino a tardo pomeriggio alla sensazione di grande afflusso di visitatori. Tuttavia, mai troppi ai banchi da affollarli e rendere difficile il contatto con la cantina. Bilanciata anche la scelta degli spazi per i singoli, con aree più ampie solo per gli espositori non vinicoli, ai lati.
Proprio su questi si è concentrata la mia attenzione, per prendere contatti da sviluppare in successive interviste. Prima fra queste la chiacchierata con l’artista piacentina Maurizia Gentili che è ormai un punto di riferimento dell’enomondo, data la peculiarità di dipingere quadri usando il vino stesso come tintura, realizzando i celebri “vinarelli”.
Bianco o rosso, rappreso o appena versato dalla bottiglia, ne sperimenta tutte le pigmentazioni possibili, ottenendo giochi di colore unici nel loro genere. L’idea di usare la preziosa bevanda per un uso celebrativo, mi racconta che deriva da una passata edizione del Gutturnio Festival, come premio per le cantine vincenti. Per il resto non voglio svelarvi nulla, abbiamo preso accordi per raccontarvi la sua attività in un’intervista esclusiva.
Ovviamente la visita non si conclude così presto, ma per la seconda parte dovete pazientare ancora qualche giorno.
To be continued…
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