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Da Maranello ai Daft Punk: la (ri)scoperta della Ferrari 412

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Cosa lega questo paesino della provincia di Modena con uno dei gruppi che ha segnato (e continua a segnare) la storia della musica elettronica?
La risposta è abbastanza semplice, ma non scontata: la Ferrari 412.
Oggi ho voglia di parlare di questo modello prodotto negli anni ’80 perchè, navigando su YouTube mi sono imbattuto in un video di un fan (che potete vedere qui sotto) un po’ particolare associato alla canzone “Within” (dell’album “Random Access Memories” uscito lo scorso anno) in cui compare la gran turismo di Maranello.

Il video in questione è tratto dal lungometraggio “Daft Punk’s Electroma” presentato a Cannes nel 2006 nella sezione “Quinzaine des Realisateurs” e diretto da Thomas Bangalter. In breve, questo lungometraggio di 74 minuti parla di due robot (con le fattezze dei Daft Punk) che cercano a tutti i costi di sbarazzarsi delle loro sembianze da robot con ogni mezzo.
Chiedersi cosa c’entri una Ferrari degli anni’80 (la 412 venne prodotta dal 1985 al 1989) con un cortometraggio dei Daft Punk è assolutamente lecito. La risposta è che i due protagonisti del lungometraggio usano proprio la 412 come mezzo di trasporto.

Questo modello di Ferrari passa un po’ in secondo piano rispetto alle varie F40 e 288 GTO, ma comunque è una vettura di tutto rispetto, viste comunque le prestazioni, di cui si discuterà piu’ in avanti nell’articolo. Al momento della sua uscita, la 412 era l’unica Ferrari ad avere il sistema ABS di serie che, unito al sistema di iniezione Bosch K-Jetronic, la rendeva un mezzo con un buon indice di avanguardia tecnica per quei tempi nonostante il progetto originario risalga al lontano 1976. Il motore era un V12 di 4942 cm3 con angolo tra le bancate di 60° capace di erogare la potenza di 340 cavalli.

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Il punto forte di quest’auto però non erano le prestazioni assolute, quanto l’esperienza a bordo confortevole e lussuosa, unita alla comodità di avere quattro posti veri. Probabilmente a quel tempo non c’era una gran turismo migliore di questa Ferrari. Pellami pregiati e morbidissimi appagano chiaramente il tatto, come se in fase di produzione fosse stato seguito il diktat “anche la mano vuole la sua parte”.

Se sugli interni non ci sono molte discussioni da fare, qualche perplessità potrebbe essere destata dalla linea che non ammette mezze misure: piace o non piace, la apprezzi o la disprezzi.
Se mi trovo qui a scrivere di questa vettura, penso che la linea da GT con evidenti richiami alle linee del decennio precedente mi abbia colpito positivamente, tanto da farmi apprezzare elementi stilistici come la coda lunga che generalmente non apprezzo.

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Un modello del genere emana classe da ogni singola presa d’aria, tanto che, se Ferrari non avesse messo in commercio la Testarossa, il buon Sonny Crockett di Miami Vice avrebbe probabilmente virato su questo modello o sulla precedente 400i per la sua attività di detective in quel di Miami con al fianco il fidato “Rico” Tubbs.
Come detto prima, le prestazioni non erano incredibili come le “sorelle” F40 o 288 GTO (da evidenziare il virgolettato perchè l’unica cosa in comune tra queste auto è il marchio) ma solo perchè la 412 è basata su di una diversa filosofia progettuale, costruttiva e stilistica.

 La classe, lo stile, il lusso e la comodità sono i cardini di questa filosofia su cui è basata la 412. Nonostante tutto, è sempre una Ferrari, quindi non è sicuramente un’auto lenta. Il cambio manuale a 5 marce permette di scaricare i 340 cavalli sulle ruote posteriori e di arrivare a 100 km/h da fermo in 6,7 secondi. Su esplicita richiesta del mercato americano era possibile montare un 3 rapporti automatico di derivazione General Motors.

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Da auto di lusso ma con la sportività nel DNA, la Ferrari 412 era dotata di sospensioni indipendenti all’anteriore ed al posteriore ed il telaio era un traliccio di tubi in acciaio saldati.
Il peso (a secco) era di circa 1800 kg, che non faceva della 412 una superlight, ma poco importava, tanto la filosofia alla base di questo modello era tutt’altra.

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Nel 1989 la Ferrari 412 abbandonò la scena dell’automobilismo mondiale, venendo ritirata dal commercio. Si dovranno aspettare tre anni per vedere una nuova GT uscire dai cancelli di Maranello.

Qui di seguito alcuni fotogrammi della 412 nera del 1987 del lungometraggio “Daft Punk’s Electroma”.

 Pietro Di Spaldro

Link all’articolo originale: http://throttleaddicted.blogspot.it/2014/10/da-maranello-ai-daft-punk-la-riscoperta.html