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In FIAT Panda a Nordkapp: due giovani italiani a Capo Nord

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Spesso nell’immaginario collettivo la FIAT Panda è associata alle prime esperienze da neo-patentati, quando ancora si teme di innestare la quinta e l’auto dei genitori (quella bella e impossibile) è ancora celata in garage. Per molti la Panda è l’emblema dei primi anni di guida e, perché no, delle prime gite fuori porta.
Lasciamo pure interni pregiati e finiture di lusso alle top di gamma: l’abitacolo di una Panda è quello di un’utilitaria senza fronzoli, con cigolii assortiti e un’insonorizzazione precaria. C’è chi però ha saputo rendere omaggio all’utilitaria torinese, c’è chi è riuscito a celebrare le doti di robustezza e affidabilità di un’auto spesso troppo poco considerata.

Attilio Berutti e Marcello Lorenzini, due giovani rispettivamente di Tortona e Verbania, pensano bene di organizzare un viaggio verso Capo Nord: un viaggio che li porterà verso climi ostili e territori per certi versi ancora misteriosi. Il tutto a bordo di una FIAT Panda 4X4 Trekking.

Tutto è iniziato più o meno lo scorso Capodanno quando parlando abbiamo deciso di fare un viaggio solo io e il mio amico: a Marcello interessava intraprendere un viaggio verso Capo Nord, Attilio pensa di farlo in Panda. “Perché non farlo in inverno?!”: iniziano i preparativi e l’organizzazione. Stimiamo un budget e pensiamo a cosa sostituire e come modificare la Panda per resistere alle base temperature.

I lavori iniziano a settembre con la completa ed accurata revisione di motore e parti meccaniche; se ne occupa principalmente Attilio mentre l’attenzione di Marcello è rivolta soprattutto all’aspetto logistico: occorre infatti organizzare tutto il materiale tecnico, i medicinali e naturalmente studiare tutte le tappe e le soste del viaggio. Nemmeno Natale riesce ad interrompere i febbrili preparativi.

28 dicembre 2013: arriva finalmente il giorno della partenza. I ragazzi accendono il motore della Panda e si preparano per la prima tappa: destinazione Stoccarda. Il lungo viaggio può avere inizio.

Alla partenza ci pervadono moltissime emozioni: un misto tra l’ansia di non riuscire e la speranza arrivare senza incidenti o rotture (in fondo la Panda anche se revisionata aveva sulle spalle 195000 chilometri). Organizziamo le prenotazioni degli alberghi giorno per giorno cercando di rispettare la bozza preparata prima di partire.

Più passano i giorni più la temperatura scende e la quantità di neve sulle vette aumenta. Attilio e Marcello attraversano Svizzera, Austria, Olanda e Germania: non resta che bussare alle porte dei paesi nordici, rotta Capo Nord.

La parte più difficile del viaggio? La mattina a meno 29 gradi in un hotel nel nulla tra Svezia e Finlandia, con la paura che la nostra compagna di viaggio non partisse. Nonostante i nostri timori la Panda è stata affidabilissima e ci ha accompagnato alla meta e al ritorno senza problemi, anche a meno 30 gradi. L’unico problema rilevante nel viaggio sono state le gomme bucate, due per l’esattezza: il tutto a causa di camere d’aria difettose.

Attilio e Marcello arrivano a destinazione il 9 gennaio: l’emozione all’arrivo a Nordkapp è davvero tanta e nonostante la temperatura decisamente ostile l’entusiasmo è alle stelle. Non capita tutti i giorni di raggiungere il punto più a Nord dell’Europa. Il tutto a bordo di un’utilitaria.

Attilio mostra orgoglioso l'adesivo del club

Attilio mostra orgoglioso l’adesivo del Panda 4X4 Off Road Club Italia

Anche il ritorno riserva emozioni condite da una vena di malinconia e da un episodio goliardico con protagonista la polizia tedesca. I ragazzi vengono fermati per un controllo di routine che si rivela tuttavia piuttosto minuzioso; inizialmente l’agente non crede alla storia del viaggio ma una volta aperto il baule e scaricato tutto il materiale cambia idea: al controllo di rito si sostituisce una ventina di minuti ricca di domande e curiosità sull’impresa. Anche la polizia nel salutare i due avventurosi italiani si complimenta con loro.

In conclusione, il nostro viaggio è stato pieno di inaspettate emozioni: ci ha aiutato a fortificare un rapporto di amicizia già radicato e ci ha fatto conoscere culture, persone e paesaggi unici da togliere il fiato. La disponibilità nei paesi lapponi è davvero unica soprattutto perché una volta entrati in Svezia non abbiamo trovato più una persona arrabbiata.
Unico rammarico del nostro viaggio è stato il non poter visitare degnamente le città in cui siamo stati: per il viaggio abbiamo impiegato 25 giorni, per visitare tutte le località avremmo dovuto aggiungerne almeno altrettanti.  Si tratta senza dubbio di un’avventura che porteremo nel nostro cuore. Capo Nord, per chi non teme il freddo, è indubbiamente un bellissima meta da raggiungere soprattutto in macchina: quello che abbiamo potuto ammirare on the road, di certo non l’avremmo visto volando con un aereo!

Non mi resta che lasciarvi con un’immagine che riassume tutte le cifre dell’impresa, cifre minuziosamente raccolte da Attilio e Marcello durante il loro viaggio. Un viaggio d’autore a condizioni estreme a bordo di una delle auto che ha fatto la storia delle utilitarie italiane: se volete saperne di più la pagina Facebook è quella che fa per voi.

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Classe 1988, nato a Piacenza, sono dottore in Giurisprudenza e redattore per Sportpiacenza.it. Collaboro attivamente con un forum di Fantacalcio e scrivo pezzi, dai contorni semi-seri, dedicati alla mia città. Appassionato di informatica, fantascienza in ogni sua declinazione e teatro mi sono avvicinato soltanto da poco al mondo dell’auto d’epoca. Inguaribile nostalgico, setaccio la rete a caccia di video di Gran Premi anni ‘70 e rally che hanno fatto storia. Come sogno nel cassetto ho una muscle car, magari una Corvette di fine anni Sessanta.