Must

Lotus C-01: la prima moto della casa di Hethel

By  | 

A cosa collegate il nome Lotus? Alle auto sportive Elise, Elan, Exige, Evora, Elite ed Esprit?
Sicuramente alla filosofia di leggerezza ed essenzialità del fondatore Colin Chapman, pioniere della tecnica automobilistica e del motorsport. Oggi, a 32 anni dalla sua scomparsa, i suoi valori convergono in un prodotto completamente nuovo e rivoluzionario per Lotus: una motocicletta.

Abbiamo aspettato mesi le prime notizie ufficiali dopo l’annuncio del giugno scorso della probabile nascita di una due ruote Lotus.
E ora eccola qui.

Nella pancia c’è un 2 cilindri a “V” che produce un’incredibile potenza di 200 cavalli, racchiuso in un telaio di fibra di carbonio. A proposito di materiali si sprecano i termini fantascientifici: infatti, acciaio di specifica aeronautica e titanio sono utilizzati per creare questa moto ad alte prestazioni che pesa soltanto 181 chilogrammi.

Il design (stupefacente) é stato curato da Daniel Simon che, per chi non dovesse conoscerlo, é l’uomo che sta dietro alla Bugatti Veyron, e lui stesso si esprime così sulla C-01:

“Il processo del design dietro alla C-01 é stato un travaglio d’amore, ci sono state tante sfide, che però ci hanno assicurato che la moto non solo commuovesse la vista con la sua commistione senza tempo di appeal classico ed esecuzione moderna, ma che fosse anche sicura ed ergonomica da usare. Abbiamo lavorato sodo per creare una motocicletta con contenuti distintivi come un corpo pulito, una linea laterale estremamente bassa, una presenza massiccia, una presa d’aria unica e grafiche pulite”

Lotus Motorcyles C-01

Questa superbike sarà prodotta in serie estremamente limitata di 100 unità, il che vuol dire che gli appassionati dovranno muoversi velocemente per accaparrarsene una. Naturalmente ogni esemplare é costruito su misura per incontrare i gusti e le preferenze del cliente, il quale ad oggi non sa ancora quanto dovrà spendere: i prezzi non sono ancora stati comunicati.

Avatar

Nato a Pavia nel 1992, ho vissuto in varie parti d'Italia seguendo la famiglia e, più tardi, seguendo i miei studi in biologia. I viaggi sono una delle mie grandi passioni, ed é proprio viaggiando che mi sono ammalato d'Africa. Landroverista da sempre e proprietario di Defender, amo girare per il mondo e fotografarlo: sin da quando sono bambino ho una macchina fotografica in mano, e un giorno spero di coronare il mio sogno di diventare un fotografo professionista. Adoro le automobili in maniera viscerale. Quelle inglesi mi fanno tremare le gambe.