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Il centenario Maserati passa a Piacenza: tutte le foto della sosta sulle mura
Il raduno commemorativo del centenario della Maserati, organizzato dal Biturbo Club Italia, ha fatto, come da programma, sosta a Piacenza Sabato mattina. Ovviamente una piccola rappresentanza di VitadiStile si è recata a fare qualche foto e raccontarvi le nostre impressioni.
Notevole l’impatto iniziale, merito anche della location scelta: un viale alberato realizzato su una delle parti rimanenti delle mura di Piacenza, a due passi dal centro storico. L’incrocio tra Cardo e Decumano della cittadina fondata come accampamento romano è subito vicino, così come le principali attrattive. Tra le altre, la famosa Piazza Cavalli e Palazzo Farnese (da dove venne defenestrato il “buon” Pier Luigi Farnese).
Oltre all’ambiente, contribuivano ad un piacevole ed allegra atmosfera glamour, non solo la presenza di pezzi rari e di grande pregio, ma soprattutto la provenienza internazionale dei partecipanti. Ci era quasi sembrato di essere tornati a Villa d’Este tanto era appagante il colpo d’occhio.
Tra i pezzi di pregio non si può non citare questa graziosa “utilitaria” : sorprendente perchè il proprietario l’aveva condotta fin lì su strada, senza carrello, guidando con sportiva nonchalance nel traffico, anche cittadino.
Curioso (e complicato) anche il trasporto su carrello di una Ghibli Cup molto cattiva, con motrice ovviamente coordinata.
Era proprio la prima serie della Quattroporte a detenere, negli anni 60 il record di velocità con rimorchio.
Di qualche anno più recenti, facevano bella mostra di sè alcune Ghibli, sempre molto scenografiche con le loro linee da supercar.
Lo stile inizia a cambiare con gestione De Tomaso e viene presentata la Kyalami.
Abbiamo anche avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con il Vice Presidente, riguardo al marchio, fino a qualche anno fa bistrattato. Soprattutto, noi di VitadiStile, non perdoniamo a molte riviste di continuare ancora oggi ad infangare, ingiustamente, un modello valido come il Biturbo.
Ho avuto il piacere di possedere, per qualche anno, un prima serie del 1983, già dotato di MABC. Auto che, a dispetto dei pettegolezzi di chi non sa molto e segue la massa, non ha mai dato problemi. Proprio per smentire le malignità e prendere posizione in tema, tratteremo in futuro di questo modello, raccontando della mia esperienza, decisamente positiva. Non escludo, infatti, di ricomprarne una in futuro…come si sarà capito, mantenendo il capitale iniziale, non riesco a stare con una per molto tempo: la storia dell’auto ha troppi modelli interessanti e la vita è troppo breve per cristallizzarsi solo su uno.
Certo non sarà uno dei modelli esteticamente più prestigiosi o affascinanti del marchio, e rispetto alle sue progenitrici è evidente il calo per andare ad abbracciare una nuova clientela. Negli anni 80 era così per molti e se tifate (un nome a caso) Alfa Romeo evitate di scagliare la prima pietra, visto quello che offriva l’azienda milanese a cavallo degli anni 70/80. Su questo confronto rilanciamo contro il comune sentire dilagante presso l’editoria specializzata che ultimamente tende sempre di più ad assecondare un appiattimento dei gusti, l’interesse dei lettori su modelli trascurabili, o anzi, assolutamente discutibili. Con la redazione stiamo progettando una nuova rubrica “Cadute di Stile” di cui tra qualche settimana saprete di più.
Chiusa la divagazione, ed andando avanti nel tempo, si potevano apprezzare alcuni derivati del Biturbo, fino alla Ghibli degli anni 90 e la coeva Quattroporte.
Si finisce la carrellata con le auto più recenti, dell’ultima decade, realizzate in gran parte già sotto il controllo della Ferrari.
Nei prossimi giorni, vi faremo sapere com’è proseguito il raduno, per il momento, sperando che il nome Maserati torni ai fasti di un tempo, abbiamo solo potuto salutare la carovana che, scortata dalla polizia, partiva per un’altra tappa: Piazza Fratelli Maserati a San Nicolò di Rottofreno.