Eventi

Il Modena Motor Gallery continua nella tradizione

By  | 

Anche il Motor Gallery 2021 continua sul solco delle edizioni precedenti, proponendo un format sostanzialmente collaudato. Due i padiglioni occupati più lo spazio esterno che ha risentito un po’ del maltempo della domenica. Le auto esposte, al netto di quelle non in vendita, erano in massima parte modelli di normale produzione o comunque già viste, alcune anche nelle passate edizioni.

Buona la qualità, su tutte una Toyota HJ 61 da 10 e lode e una Maserati 222 con 7.000 km che avrebbe dovuto trovare velocemente un nuovo proprietario e invece la domenica sera ancora lo stava cercando. Tra le poche auto con il ricercatissimo messaggio “venduta”, o “sold” per gli anglofoni a lambrusco e tortellini, una bella coppia di pepate youngtimer,  una Golf GTI mk1 e una Ritmo 130 Abarth. Ma anche un’altra youngtimer accessibile ha trovato un nuovo proprietario, una bella 166 V6 che sicuramente vedremo su strada. I ricambisti un po’ sottotono, il frastuono del solito simulatore di guida piazzato a caso, bancarelle di cibarie e cover per telefonini completavano gli spazi a disposizione.

Qualcosa sui talk si è fatto per approfondire e coinvolgere attivamente i visitatori, “L’Automobile è femmina”, la presentazione del nuovo libro sull’indimenticabile Senna oppure la retrospettiva a trent’anni dalla presentazione della EB110 a Parigi,  hanno movimentato e arricchito il palinsesto culturale del Motor Gallery.

Gli addetti ai lavori invece parlano di un mercato un po’ stanco e con poca verve, gli artigiani, vera eccellenza del settore, sembravano in netto calo rispetto alle precedenti edizioni forse, ma non solo, anche per la bassa affluenza di stranieri.

Avatar

Classe '76, Dottore di ricerca, libero professionista e Master Sommelier FIS, coltivo da sempre la passione del vino e delle auto d'epoca. In entrambi i settori concentro il mio interesse sulle produzioni italiane di eccellenza come strumenti di crescita economica e diffusione della nostra cultura nel mondo. Punti deboli? Le supercar '60 e '70 ed i grandi rossi dell'Etna!