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REB: vince la Ferrari 250 California, è tempo di rinnovamento

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La Ferrari 250 California lwb, vince la seconda edizione del REB, concorso romano di recente istituzione. È lei quindi la “bella come Roma” selezionata tra decine di auto in concorso da una giuria variegata espressione delle varie sensibilità che si affermano nel mondo delle arti e dei mestieri. Gianni Letta, Presidente della Giuria, in differita di due giorni, circostanza penso inedita nel mondo dei concorsi, con un lungo discorso sentito e appassionato, citando un proprio vecchio articolo con cui vinse il premio “Dino Ferrari”, ha premiato la spider California con l’auspicio che l’Italia possa essere come la Ferrari.

Premio meritato senz’altro, puntare su candidati evergreen per vincere premi è sempre una certezza, tuttavia l’esemplare in questione era abbastanza anonimo, sia per il colore che per le condizioni estetiche di conservazione. In una fase storica come questa, forse, una spinta innovatrice potrebbe o meglio dovrebbe indurre giurie tanto variegate per estrazione, a spingersi oltre e riconoscere che la storia dell’automobile va avanti e quindi bisogna tener conto che dopo il ventennio d’oro degli anni 50 e 60 è successo qualcos’altro che ha la stessa dignità di cittadinanza. Gli anni 70 e 80 non sono stati da meno dei precedenti, anzi! La creatività e l’audacia di certe linee che hanno contrassegnato i decenni degli adulti di oggi forse non sono ancora capiti o meglio risentono ancora di alcuni pregiudizi estetici frutto più dell’interiorizzazione del sentito dire mainstream che non di un’autonoma elaborazione estetica. È quindi forse tempo che le giurie non assecondino sempre la scelta facile e ovvia ma esercitino la loro funzione con la consapevolezza che la loro decisione incide inevitabilmente sulle opinioni della gente e quando la scelta è scontata si è persa un’occasione per stimolare il pensiero e un dibattito da cui – forse – qualcuno uscirà arricchito.

Di auto veramente interessanti al REB non ne ho trovate molte, tuttavia alcune erano talmente peculiari e uniche da meritare di superare il giudizio estetico basato sui soliti canoni dando così giusto rilievo al coraggio di aver proposto linee nuove e forme estetiche talmente innovative da lasciare sconcertati. Roma non è bella come una Ferrari 250 California, Roma è il luogo in cui coesistono gli opposti, dove si è rapiti e inorriditi. Roma è una città che non si svela mai completamente, obbliga chi la ama a una continua ricerca.

Mi sarei stupito, al limite della commozione, se il premio fosse andato alla Aston Martin Lagonda, un’automobile che probabilmente non verrà mai compiutamente né apprezzata né capita. Avrà sempre quell’aurea inafferrabile che ci porterà a scrutarla e indagarla nel tentativo di leggerne l’essenza e allora il nostro inconscio estetico consolidato da decenni di premi alle Ferrari degli anni 50 e 60 forse ci impedirà ancora una volta di ammettere che quell’automobile atterrata su un foglio di carta quando in Fiat ancora si costruiva la 128, è dolorosamente e straordinariamente bella, ricca di nuova bellezza.

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Classe '76, Dottore di ricerca, libero professionista e Master Sommelier FIS, coltivo da sempre la passione del vino e delle auto d'epoca. In entrambi i settori concentro il mio interesse sulle produzioni italiane di eccellenza come strumenti di crescita economica e diffusione della nostra cultura nel mondo. Punti deboli? Le supercar '60 e '70 ed i grandi rossi dell'Etna!