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[NUOVO ARRIVO] Alfa Romeo Spider 1600: segni particolari, bellissima

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Nel mese di giugno, il garage di VitadiStile.com ha visto un nuovo arrivo: una Alfa Romeo Spider 1600 del 1977 nella rara colorazione originale Giallo Prototipo. Simbolo di un’epoca e di un modo di vivere, è un’icona di stile, una leggenda su 4 ruote la cui produzione è durata ben 28 anni con sole poche modifiche: nel 1990 è stata presentata la 4° serie e chi la comprava sapeva di acquistare nuova un’auto già storica. Uno dei modelli più riconoscibili e conosciuti anche dai meno appassionati, come la 911.

Per lei si potrebbero usare molti assoluti senza il rischio di sembrare faziosi (e dire che non sono nemmeno un alfista…). La prima serie, detta Osso di Seppia per la particolare conformazione della coda cd. “boat-tail” è stata presentata al salone di Ginevra nel 1966 per sostituire la poco apprezzata Giulia GTC e raccogliere la pesante eredità della Giulietta Spider. Nello stesso anno tre esemplari sono stati imbarcati sull’ammiraglia della flotta italiana, la Raffaello, direzione New York per una della presentazioni più chic che siano mai state ideate: le stesse vennero provate sul ponte e, dopo una sosta a Cannes per l’annuale fiera del Cinema, la motonave giunse negli Stati Uniti per la presentazione oltre oceano, parte di una promozione dei prodotti italiani in loco orchestrata da Finmeccanica.

Tra gli aneddoti, anche l’origine del nome ne fa un caso: il termine “Duetto”, ormai di uso comune, nasce come vincitore di un ricco concorso indetto dall’Alfa Romeo per trovare un nome alla nuova Spider. Peccato che una coeva merendina Ferrero lo utilizzasse già, per cui solo i primi 190 esemplari se ne possono fregiare, mentre per gli altri la dicitura torna ad un più banale riferimento alla carrozzeria. Nella storia, però, è già entrata come Duetto.

L’impatto negli USA è stato così forte da meritarle una parte da protagonista ne “Il Laureato”, film  che la lanciò definitivamente nell’Empireo. Il fascino da diva del cinema e l’indole sportiva confermata dalle partecipazioni frequenti alle gare la rendevano simile alla reginetta del Liceo. Giovane e bella, con un futuro radioso, aiutato anche da cultura e intelligenza, indiretto messaggio di un pay off di qualche anno fa della stessa Alfa Romeo: “La bellezza non basta”.

Come si fa, però, a parlare di una leggenda, di cui tutto si è detto? A quel punto l’idea. Anzichè raccontarvi cose che potreste leggere su una qualunque delle riviste di settore, abbiamo pensato di organizzare un servizio fotografico che omaggiasse la storia dello spider più amato e copiato al mondo. Sul genere di quanto fatto per la Delta Integrale. Dopotutto un’immagine vale più di mille parole no?

In questo caso abbiamo voluto esaltare lo spirito sognatore della due posti italiana riprendendola tra le vigne delle colline piacentine. Ad affiancarla, dandole ancor più carattere, ci ha pensato Lisa, giovane virtuosa dell’arpa che sogna una carriera in campo medico: non volevamo la solita bella, ma superficiale.

Rivolgendo l’attenzione all’esemplare occorre dire che si tratta di una 1600 seconda serie (la cd. “coda tronca” ndr.) destinata all’esportazione. Fu scelta dal primo proprietario in un livrea inusuale e dotata di cerchi in lega aftermarket dell’epoca (indubbiamente molto anni ’70) che ricordano vagamente gli stessi “millerighe”. L’ultimo proprietario, invece, l’ha sostituita con una MG A. Di certo le Duetto sono sempre circondate da appassionati con uno spiccato buon gusto.

Un particolare che apprezzo, rispetto alle versioni dotate di motori più potenti, è il cruscotto: più fedele alle origini con quella genuina semplicità delle auto anni ’50 o ’60. Le calotte Carello dei fari, invece, sono una “licenza poetica” in quanto non tipiche di questa serie, che nasceva senza, ma riprendono la linea della prima.

Finito di passeggiare intorno alla macchina, per apprezzarne i dettagli, resta la guida, vero protagonista in uno dei bestseller Alfa: diretta e accomodante è aiutata dal 1600 che la rende generosa anche nelle riprese dalle basse velocità. La tenuta di strada e lo sterzo preciso ne fanno un mezzo molto piacevole ancora oggi quando si forza l’andatura. Rispetto ad altre concorrenti del periodo, il suo meglio lo da con un ritmo brillante, ma non troppo aggressivo: risparmiando un pò di attenzione per apprezzare le bellezze del paesaggio.

Ciò su cui viene spontaneo riflettere, per concludere, è che questa affascinante scoperta l’anno prossimo compirà 50 anni (dalla presentazione del modello) ed il suo appeal non accenna a svanire, anzi, infiamma generazioni vecchie e nuove, venendo tuttora scelta come spalla in film o pubblicità, come ulteriore dimostrazione del suo ascendente sul pubblico.

Molte vetture di quella decade condividono lo stesso fortunato destino, a differenza di alcune dimenticate degli anni successivi, ma anche precedenti. La fine degli anni 60 si riconferma una fucina inesauribile di opere d’arte, mai più eguagliate e senza dubbio le stesse quotazioni lo confermeranno. Negli ultimi mesi, curiosamente, le GT chiuse superano le Spider grazie al palmarès sportivo, ma non credo durerà per molto, soprattutto per le 1300 e 1600. Rappresenta ora un vero affare, aiutato da un momento di distrazione del mercato.

I modelli degli ultimi anni, tuttavia, riusciranno a restare sulla breccia per così tanto tempo, passando nello stesso modo indenni attraverso cambiamenti di costume e di gusti che hanno pesantemente stravolto la società? O il loro essere così tanto figli del marketing dell’immediato (l’estrema attenzione al contorno e la volontà di un aggiornamento annuale – come i telefonini) ne inciderà la longevità?

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Classe 1988, nato a Codogno e laureato in Giurisprudenza, dopo qualche mese nel mondo della selezione del personale, ora sono District Manager per un gruppo assicurativo francese. Petrolhead da sempre, mi divido tra fotografia (di cui mi dovrò decidere a frequentare un corso) e degustazioni. Il tutto accompagnato dal costante confronto con i fondamentali del social media mktg. Con VitadiStile facciamo divulgazione storica del mondo dell'auto e diamo spazio a giovani appassionati.