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Mercanteinauto a Parma: quando piccolo è bello
La sezione di Mercanteinfiera specifica per le auto d’epoca giunge alla quinta edizione, sempre più ricca di contenuti che ci raccontano mode, usi e tendenze dei mezzi di trasporto delle scorse epoche. Un tuffo nel nostro passato concentrato in un solo padiglione della Fiera di Parma.
Nella botte piccola c’è il vino buono, recita un famosissimo detto popolare, solitamente riferito alla specie umana. Noi ci permettiamo di adattarlo all’ambito che più ci compete, quello delle auto d’epoca, perché questa era la sensazione provata uscendo da Mercanteinauto, ovvero la sezione di Mercanteinfiera, il tradizionale salone del vintage che si tiene due volte l’anno a Parma, dedicata ad auto e mezzi d’epoca in generale, ricambi ed automobilia.
Ad accogliere i visitatori in esterna c’era una raccolta di Vespa di ogni età, modello e colore portate dal Vespa Club Parma per onorare i 70 anni dalla nascita dello scooter più famoso del mondo; il Club ha organizzato anche un raduno attraverso le colline parmigiane per la domenica successiva. Spiccavano tra tutte una bellissima 150 GS ed una P125X prima serie senza frecce, pezzo rarissimo ed in ottime condizioni. Al loro fianco alcuni trattori ormai in pensione da diverse decadi ma ancora arzilli, come un Porsche Junior Diesel ed un eroico Landini Superlandini del 1943, famoso per il suo avviamento non propriamente semplice: prima di far partire il suo motore da 5000 cc a testa calda andava riscaldata la calotta metallica esterna con una fiamma quindi, a temperatura raggiunta, qualche giro di manovella e via nei campi. Sul piazzale antistante scorgiamo alcuni mezzi militari storici, fuoristrada e camionette dei tempi di guerra, un assaggio della loro più massiccia presenza all’interno del padiglione.
All’ingresso ci dà il benvenuto il Club AVS, Associazione Veicoli Storici di Parma, con uno stand interamente dedicato alla Fiat Topolino per festeggiare i suoi primi 80 anni. Disposte in maniera ordinata abbiamo trovato ogni declinazione della vetturetta Fiat, dalla prima serie alla “musona”, dalla giardinetta a diversi esemplari di derivati da corsa, cui anche Ruoteclassiche ha dedicato un servizio di recente. In bella mostra anche un telaio a nudo con motore e cambio montati, che lasciavano il visitatore più giovane stupito dalla loro semplicità e compattezza, una piccola “stazione di servizio” con banchi, attrezzi e strumenti originali dell’epoca ed infine un motore Moretti 750. Il tutto condito dalle spiegazioni appassionate e competenti dei soci del Club che andavano dalla meccanica a riflessioni a confronto con l’era attuale, sempre cortesi e disponibili a soddisfare la nostra sete di conoscenza di quell’epoca così lontana ed affascinante.
Poco distante, parte della collezione d’auto di Claudio Baroni, tra i più importanti collezionisti di auto italiani: una decina di Mercedes-Benz di ogni epoca, dalle Classe S degli anni ’60 berlina, coupé e cabriolet, reintrodotta solo di recente nel listino della Casa della Stella, alle famose SL “pagoda”, auto dalla linea tanto semplice quanto conturbante e senza tempo come ogni SL.
Sempre nella collezione Baroni spiccava un pezzo unico: una Sunbeam 1.6 HP, imponente vettura inglese del 1930, dalla storia travagliata. Nel 1976 infatti finì a Singapore per essere adattata ed usata nelle corse sportive, salvo poi essere abbandonata ed in seguito ritrovata nel 2004. Un meticoloso restauro avvenuto nella natìa Inghilterra l’ha riportata alle magnifiche condizioni in cui l’abbiamo potuta ammirare a Parma.
Una nota concessionaria locale ha permesso ai visitatori più esigenti di osservare da vicino modelli Maserati ed Alfa Romeo tra i più belli, sia attuali che non più giovani ma ugualmente affascinanti e prestanti, quali le nuove Giulia, 4C, Ghibli e Grancoupé a far da contorno alle più attraenti vetture del passato più o meno recente.
Anche la sezione dedicata agli stand dei commercianti ed alle esposizioni private non è stata avara di soddisfazioni, vista la grande densità di vetture in buono stato di ogni genere ed età: dalla Fiat 124 spider, tornata di recente d’attualità, ad Alfa Romeo per ogni gusto e tipo, esemplari rari come Daimler o BMW Dixi, di classe come le Jaguar E-type o XJS cabriolet, sportivi come BMW M635Csi o Lancia Fulvia Coupé e mitologici come Mercedes 300 SL roadster W198, coeva versione aperta della più celebre Ali di gabbiano, strizzando l’occhio ai più giovani con Ferrari, Lamborghini e Porsche più moderne.
Degno di nota lo stand del Club Lancia Beta che ha presentato ogni modello della fortunata serie Lancia: berlina, HPE, Coupé, Spider e la bellissima Montecarlo, tutte in condizioni eccellenti che chiedevano solo di essere accese e condotte su qualche strada degna della loro storia, raccontata con grande passione e competenza dai soci del Club. Presente anche una spaziosa e completa sezione dedicata a ricambi ed oggetti ormai di culto come insegne di officine o pompe di benzina dei tempi che furono, artigiani come tappezzieri od ebanisti, abbigliamento ed oggettistica varia.
Tutto questo concentrato in un solo padiglione. Confessiamo di non esserci aspettati granché quando abbiamo pensato di recarci a Parma, sapevamo che non era molto vasta come fiera, pensavamo ad una bella esposizione o poco più. Al contrario, questa sua dimensione quasi “familiare”, la concentrazione di non tantissime auto ma per la maggior parte di qualità e con una storia da raccontare, la possibilità di parlare tranquillamente con persone della zona appassionate e molto esperte ci ha fatti uscire dalla Fiera soddisfatti e convinti che ci sia molto di buono non solo nelle grandi manifestazioni come Milano Autoclassica o Auto e Moto d’Epoca di Padova, ma anche nelle realtà più piccole.