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Chantilly, glamour e eleganza senza eguali
Il concorso d’eleganza di Chantilly 2016 ha superato ogni aspettativa.
Il tempo, inizialmente inclemente, si è inchinato alla Bellezza ed è rimasto a guardare col fiato sospeso mentre le automobili sfilavano e la gente più bella del mondo guardava estasiata.
Il Castello di Chantilly alle porte di Parigi è davvero quello che a volte, abusando spesso dell’espressione, si definisce “un luogo sospeso nel tempo”. Si percorrono svariati chilometri di foresta fitta, un paesino di casette di pietra ed improvvisamente la radiosità si manifesta. Un lungo viale porta alla prima cancellata decorata in foglia d’oro. Il parcheggio del Castello è un museo a cielo aperto dove ogni automobile viene parcheggiata senza timore, come che il rischio “chiodo” qui non fosse proprio contemplato nemmeno in aree non custodite.
Porsche, Ferrari e Maserati si alternano come i mattoncini del domino, centinaia di milioni di euro su quattro ruote guardano dall’altra parte del lago le vere protagoniste che però sono parcheggiate tra i giardini, le fontane e le terrazze del parco disegnato da Andrè Le Notre a metà del ‘700.
Ad accoglierci appena oltrepassato il ponte di pietra che conduce al Castello ci sono le italiane esposte dai rispettivi club di marca, Lamborghini, Maserati, Ferrari, Iso Rivolta e Bizzarrini, Alfa Romeo e Fiat. I pezzi davvero notevoli sono innumerevoli, ognuno ha una storia da raccontare, alcune vengono da molto lontano sulle proprie ruote. Due Iso Rivolta, Fidia e Lele, arrivavano da Londra, una Ferrari 250 GTE dalla Germania e innumerevoli altre da ogni luogo di Francia. Sono delle Gran Turismo, costruite per passeggiare per il continente in lungo e in largo!
Maybach, Bugatti, Lexus e Zagato hanno usato la passerella di Chantilly per esporre i loro nuovi modelli più avveniristici alcuni di questi forse non entreranno mai in produzione ma senz’altro costituiranno la base per realizzare i modelli del futuro.
Zagato ha occupato la scena anche a Chantilly con la presenza di Andrea Zagato a presentare le nuove concept che proseguono nel solco della creatività sconfinata che ha segnato la vita della omonima carrozzeria lungo tutto il ‘900. Aston Martin, Lancia, Fiat, Alfa Romeo, Ferrari sono solo alcune di quelle che hanno beneficiato dell’approccio a volte molto radicale ma sempre estremamente personale della carrozzeria di Arese.
Bugatti presentava la Chiron da 1600 cv, prima prodotta e prima venduta. Ormai scontato il tributo alla Miura nel cinquantesimo dalla presentazione, 3 esemplari allineati a disposizione dei visitatori per osservarle da vicino, senza protezioni, funi o sbarre: chi è andato a Chantilly cercava bellezza e ogni ostacolo al suo godimento sarebbe risultato inappropriato, irrispettoso e inutile.
Unica nota negativa, l’assenza di un tributo al cinquantesimo della De Tomaso Mangusta. Occasione sprecata che avrebbe reso Chantilly l’ highlight indiscusso nel panorama europeo; si sarebbe celebrata non solo una vettura davvero significativa ma anche un casa che presto troverà il giusto riconoscimento.