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Suzuki Santana: compagna di avventure

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“Ho parlato con l’autonoleggio”. “Propongono una Punto Cabrio o una Suzuki Santana”. “La Santana qual è?”. “La Jeep, quella a scatoletta”. “Dai, figo, prendiamola”. E così è deciso, la compagna di avventure per i nostri quattro giorni sull’isola di Ustica sarà una Suzuki Santana, la popolare 4X4 made in Japan.

Volete sapere come è andata? Bene, decisamente bene, nonostante l’esemplare “in prova” fosse la classica auto che ti rifilano sulle isole -cioè un catorcio.

Partiamo dal design. La Suzuki Santana si presenta per quello che è: un’auto pratica, senza fronzoli, ma non per questo “sterile”. I fari rotondi le conferiscono un aspetto simpatico e l’allestimento tipicamente anni ’80 del nostro esemplare (serie SJ410 per la precisione), con carrozzeria grigio pastello, cerchi bianchi e strisce laterali rosse, la rende “figa”. Il risultato è un mix che ha messo d’accordo tutti i nostri amici e che, ai suoi tempi, ha fatto la fortuna della Santana, auto ugualmente in voga tra i fuoristradisti e il pubblico un po’ snob della città.

Passando alla guida, vi diciamo subito che non abbiamo fatto un solo metro di fuoristrada. Eppure, la nostra Suzuki Santana si è fatta valere tra i tortuosi saliscendi dell’isola di Ustica. Per darvi un’idea, la frase più ricorrente a bordo del suzukino era la seguente: “poi posso guidare io?“. Il merito va ad una scocca leggera (840 kg) e ad un motore che, almeno ai bassi regimi, spinge bene. Più nello specifico, si tratta di un 4 cilindri in linea di 970 centimetri cubici, che eroga la potenza di 45 cavalli (SAE) a 5.500 giri.  Nello scenario urbano i risultati sono stati altrettanto buoni. Il centro abitato di Ustica è costituito da una manciata di stradine che si arrampicano sul fianco di una collina; il terreno ideale per una 4X4 di dimensioni analoghe a quelle di una Fiat 500 ultimo modello. Come anticipato, non abbiamo avuto occasione di guidare l’auto sullo sterrato, ma il comando per passare dalla trazione posteriore alla 4X4 o alla 4X4 con marce ridotte -una piccola leva accanto al cambio- la dice lunga sulle velleità del piccolo fuoristrada nipponico.

Dopo quattro giorni passati a scorazzare per la meravigliosa isola di Ustica a bordo del nostro suzukino, siamo davvero entusiasti. Che siate agricoltori o bankers non importa, compratevene una se potete.

Per approfondire: www.samurai4x4.org

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Ci sono due cose che l’uomo non ammetterà mai di non saper fare: guidare e fare l’amore. (Stirling Moss)