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Ford Mustang 289 Convertible: diario di bordo

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Le migliori occasioni sono quelle che arrivano all’ improvviso…
Venerdì 8 Maggio, mi preparavo ad uscire dall’ ufficio quando ricevo un messaggio da un amico collezionista di auto d’epoca americane: “Domani e dopodomani c’è il raduno delle Mustang classiche a Sasso Marconi, se riuscissi ad essere a Milano domattina sul presto saresti mio ospite.
Premesse: la macchina è del 1968, è cabrio e mi piace viaggiare a capotte aperta il più possibile, farà caldo e non c’è aria condizionata, ah e c’ è anche odore di benzina, quindi nel caso porta un cambio di vestiti in più”. Senza pensarci 2 volte rispondo: “Uhm… Ok, ci sto!” del resto era un’ occasione troppo ghiotta, non mi capita tutti i giorni di viaggiare su uno dei mezzi che ha fatto la storia dell’ automobile.
Giorno 1.
Sabato mattina, ore 7.44  passa a prendermi dalla stazione di Milano Porta Garibaldi a bordo della sua bellissima Ford Mustang 289 Convertible del ’68, di fronte a me lo scintillante grattacielo UniCredit e la Mustang rossa che monopolizza l’ attenzione di tutti i passanti, una situazione surreale: mi sembra di essere catapultato in una scena da film.
Breve tappa alla Pasticceria Bastianello per la colazione: “Non lascio Milano senza aver fatto colazione qui” mi dice, dopo aver assaggiato una buonissima brioche al cioccolato comprendo perchè ci tenesse tanto.

Iniziamo a discutere di auto (ovviamente) e mi racconta della sua piccola collezione: Citroen C-Zero elettrica per muoversi in centro a Milano, Fiat Panda 4×4 per la montagna, Mercedes-Benz E250 Cabriolet, due Lincoln Continental: una del 1961, l’ altra del 1973 , una rarissima Mercedes-Benz 600 SEL Guard e la Ford Mustang 289  Convertibile protagonista della nostra avventura On The Road.

“Le auto americane erano avanti, molti non lo riconoscono (o non sanno) che vantavano tutta una serie di dispositivi che sulle auto europee sono arrivati con almeno 2-3 decennidi ritardo, è anche vero che montavano le balestre posteriori ma in un continente in cui le strade sono dritte e i limiti di velocità sono molto severi, il piacere di guida è dato sostanzialmente dal comfort, qui in Europa è tutto diverso… le americane sono auto affidabili e facili da riparare: prerogativa fondamentale viste le distanze tra i vari centri abitati”.

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La prima auto d’ epoca che ha acquistato è questa Ford Mustang 289 Convertible del’ 68, comprata nel 2005 a Torino, la vettura è stata immatricolata in Italia infatti è equipaggiata con un cambio manuale a 4 rapporti, che all’ epcoca era optional.
Come già preannunciato è sprovvista del climatizzatore, ma considerando che c’ è la capote apribile non se ne sente troppo la mancanza. Viaggiare “en plein air” con il V8 che ronfa sornione sotto il cofano è un inno alla spensieratezza, la Mustang attira gli sguardi di tutti gli automobilisti e relativi passeggeri che incontriamo in autostrada.

11295921_10206886707789035_3425325591978257803_n“E’ un’ auto trasversale: affascina i 15 enni perchè l’ hanno vista nei film e nei videogiochi, come i 50-60 enni che la sognavano da ragazzi”, come dargli torto. Appena usciti dal casello di Milano ci fermiamo in un’ area di sosta dove incontriamo un altro equipaggio a bordo di una Mustang GT Convertible penultima serie: Sinan e Martin da Busto Arsizio (Va) del gruppo delle Mustang “moderne”.

Poco dopo ci raggiunge il coordinatore del Registro Storico Italiano Ford Mustang a bordo di una Mustang 289 Fastback del ’66, “l’ ho comprata quando vivevo in Messico, non me ne sono più separato” gli occhi azzurri e il savoir faire suggeriscono una vaga somiglianza con Paul Newman e bastala stretta di mano per comprendere che Fabrizio Resta è una persona carismatica: nato a Roma, ha vissuto tra Milano, Città del Messico e Trieste, è stato scelto come responsabile del club dagli altri appassionati di Mustang per le sue conoscenze tecniche e le sue doti organizzative.

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La quarta Mustang è l’ inconfondibile Convertible 302 del ’66 con uno scheletro seduto sul paraurti anteriore, alla guida c’è da Fabio da Ivrea (To),  la carovana si completa poi con l’ arrivo di una Mustang 289 Coupè color avorio del ’65, di una Fastback rossa guidata da Andrea e Camilla da Prato e la 429.
Il tempo di fare rifornimento e si parte: i chilometri scorrono serenamente, tra riflessioni e confidenze giungiamo alle porte di Sasso Marconi dove ci aspettano gli altri equipaggi provenienti da Roma.  Durante il tragitto verso Sasso Marconi lo stuolo di Mustang regna praticamente indisturbato tra saluti e cenni di approvazione ad ogni sorpasso.

11212769_10206796714379256_1145575665326093070_nArrivati nel piccolo centro ci fermiamo in Piazza dei Martiri della Liberazione, il raduno in terra bolognese inoltre è occasione per un sodalizio con il Registro Italiano Ford Mustang, composto dai possessori delle vetture più recenti.
La piazza viene totalmente occupata dai “cavalli americani” ed in poco tempo si riempie di appassionati o semplici passanti che fanno incetta di foto, fa un certo effetto pensare che nemmeno troppo distante, nella “Motor Valley” italiana c’ è la sede un altro cavallino molto famoso…  i romagnoli essendo abituati a sentir passare i bolidi Ferrari e Lamborghini concepiscono le sportive come 12 cilindri e più di una volta ci viene chiesto, non a caso, se le Mustang più potenti avessero questo frazionamento, del resto parliamo sempre di “purosangue” seppur a stelle e strisce.
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Durante questa sosta vengono scattate delle fotografie dagli stessi equipaggi e sviluppate poco dopo in uno studio nei pressi della piazza; in serata ci dirigiamo verso il ristorante “L’ Oasi”per la cena, qui tra buon cibo e nuove conoscenze si svolge anche la votazione per il mini concorso fotografico, ma tra la stanchezza per il viaggio e l’ aver fatto le ore piccole la notte prima (mea culpa…) dopo il pasto rientro subito al mio alloggio, un bellissimo  B&B immerso nel verde: Cà de Taruffi e godendo dell’ amenità del luogo concludo la serata con una bella dormita.

Giorno 2.

La mattina seguente si parte alla volta dei Colli Bolognesi, mi improvviso navigatore seguendo le indicazioni della mappa scritta da Fabrizio proprio per rendere più coinvolgente il percorso per guidatore e passeggeri, rimaniamo sempre nella zona di Sasso Marconi, tra le suggestive strade di campagna che si attorcigliano sui Colli Bolognesi: il cielo terso e la voce dei V8 fanno il resto.
La Ford Mustang 289 Convertible e le sue sorelle si arrampicano tra i tornanti accennando a qualche sovrasterzo, inutile dire che è stata una sensazione esaltante per il connubio tra panaroma, clima e motori.
Il momento clou di questo tragitto è stato l’ attraversamento del Ponte sul Reno, largo appena 2,15 m consente il passaggio di una sola auto per volta, procediamo ancora per qualche chilometro e lungo dei brevi rettilinei abbiamo modo di accelerare un pò, facendo rimbombare il ruggito dei V8 tra sguardi di ammirazione e cenni di consenso. Arriviamo quindi all’ Agriturismo Cantina Floriano Cinti, dopo una visita alla cantina ci approntiamo alla degustazione di vini della produzione locale come Pignoletto, Barbera, Cabernet Sauvignon e Merlot.

Dopo un ottimo pranzo, trascorso in compagnia degli amici romani vengono premiate le foto più belle scattate il giorno prima, seguono un discorso che sancisce definitivamente “il gemellaggio” tra i 2 Club ( Registro Storico Mustang ed il Registro Nazionale delle Ford Mustang ), prima di accomiatarci ancora qualche scatto per le foto di gruppo.

L’ avventura volge al termine: lungo la strada del ritorno, la Mustang Convertible 289 del ’68 su cui viaggio diretto verso Milano è “scortata” dalla 289 Fastback di Fabrizio Resta, tra le foto scattate con i cellulari, auto ( e camper ) che rallentavano per poter ammirare meglio le “Pony Car” dominiamo la scena durante tutto il tragitto, poco prima di Piacenza incontriamo anche una Porsche 993 GT2 e la Lamborghini Huracan della Polizia Stradale che ci sfreccia accanto, un finale coi fiocchi!
Con la luce ambrata del tramonto, con una mano appoggiata alla cornice del parabrezza e con un sorriso stampato in faccia rifletto su quanto sia stato fortunato e felice di aver vissuto una simile esperienza e non solo per le auto ma per le storie che si intrecciano a partire da questa grande passione per le 4 ruote.

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Classe 1991, mi occupo di design automobilistico: dallo stile alla modellazione manuale. Amante delle 4 ruote sin dai primissimi anni di vita, ho un debole per tutto ciò che esprime eleganza, ricercatezza e carisma. Cultore dei dettagli e di quel pizzico di follia che rende affascinanti le automobili quanto le persone... Sono nato e cresciuto in Puglia, a Conversano (Ba), mamma italiana, papà della Costa d' Avorio. Vivo a Torino dal 2010, dove ho trovato la mia dimensione tra le mie passioni : auto, arte, storia, scorci e sapori che mi hanno fatto innamorare di questa città. Mi piace pensare all' Automobile come passione fatta movimento: oltre alle forme o ai motori sono sempre a caccia degli aneddoti che ci sono dietro questi pezzi di lamiera... . E' il fattore umano e tutto passionale che alimenta la mia dedizione per le 4 ruote e che ci riunisce tutti in nome di questo grandissimo amore per le automobili.