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Marcello Dudovich: una vita per l’illustrazione

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Marcello Dudovich nasce a Trieste nel 1878 e si inserisce dopo gli studi  nell’ambiente del “Circolo Artistico Triestino” frequentando gli atelier dei pittori triestini,entrando in contatto con grandi artisti quali Scomparini e Rietti.

Nel 1896 compie il primo viaggio a Monaco di Baviera dove frequenterà l’Accademia d’Arte ove apprenderà lezioni di nudo, interessandosi anche all’arte decorativa. Sarà a Monaco che acquisirà in prima persona le lezioni di Von Stuck  e di  Bocklin, considerati suoi maestri.

Nel 1897 si trasferisce a Milano dove viene assunto come litografo alle Officine Grafiche Ricordi. In questo ambiente, l’artista ha modo di confrontarsi con i lavori di alcuni dei più apprezzati cartellonisti dell’epoca. Frequentando corsi di disegno accademico e di studio del nudo amplia la sua formazione artistica e apre un proprio studio di pittura. Inizia quindi a produrre autonomamente le prime opere di grafica pubblicitaria per diversi stabilimenti litografici. Sviluppa collaborazioni con importanti case automobilistiche italiane, dalla Fiat, all’Alfa Romeo e Maserati, disegnando manifesti per eventi e nuovi prodotti.

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Anche in questo caso artisti come Klimt e Moser lasceranno un tangibile e profondo segno nella cultura di Marcello Dudovich che saprà far tesoro delle nuove linee artistiche, raccogliendone stimoli ed indicazioni perfettamente rintracciabili nelle sue opere.

Nel 1899 viene chiamato a lavorare a Bologna dove  inizia a produrre cartelloni pubblicitari, copertine, illustrazioni e schizzi per varie riviste diventando l’indiscusso caposcuola del cartellonismo italiano, arrivando a vincere anche la Medaglia d’Oro all’Esposizione Universale di Parigi del 1900.

L’artista rimarrà a Bologna per sei anni e qui conoscerà la futura moglie, che rappresenterà la musa ispiratrice dei bei tratti femminili raffigurati nelle sue campagne pubblicitarie. Dudovich inizierà una lunga cooperazione, sia nel campo del manifesto sia in quello della decorazione murale, instaurando in questo periodo rapporti artistici e storici anche con la città di Firenze.

Ritorna nuovamente a Milano nel 1906, dove prepara un avvenimento d’importanza europea: l’Esposizione Internazionale. Ma sono anche gli anni in cui Dudovich disegna uno dei suoi più famosi manifesti per la ditta Borsalino. L’artista frequenta con assiduità i pubblici ritrovi milanesi, entrando in contatto con i più grandi personaggi che animano la vita culturale metropolitana. Egli descrive gli ambienti dove si muovono i signori, i borghesi, dove si esibisce la mondanità, riuscendo però quasi ad idealizzare un mondo del quale diviene interprete, una nuova società fiorente e in continua crescita: la Belle Epoque.

Partecipa all’Esposizione internazionale d’arte di Venezia del 1920 e del 1922 con il suo più grande successo, un dipinto ad olio dal titolo “La signora Dalla Veletta”.

Riconosciuto a livello nazionale nel mondo del cartellonismo, nel 1930 disegna il celebre manifesto per i copertoni Pirelli e realizza manifesti per le più importanti società industriali italiane e straniere. (La Rinascente, Shell, Agfa Film, Bugatti, Fiat, Martini, Campari, Assicurazioni Generali, Magazzini Mele).

Nel 1937 Marcello si reca in Libia per un lungo soggiorno che  lo influenzerà fermamente: il suggestivo ambiente esotico offre all’artista una quantità di soggetti e di spunti e ravviva la sua appannata freschezza ideativa. L’artista scatta molte fotografie di scene e figure realizzando successivamente numerose opere ‘esotiche’: paesaggi, castelli, mura, moschee, con particolare attenzione alle grazie delle belle e giovani indigene.

All’alba degli anni ’50 il mondo non si riflette più nelle sue opere, i cartellonisti della seconda generazione sono  “designers pubblicitari”, e le immagini rispondono alle leggi di mercato dell’usa e getta.  I cartelloni contengono immagini che non rievocano più opere d’arte, ma sono legati al concetto di consumismo e prodotto.

Dal 1945 in poi Dudovich, da grande maestro, mieterà e raccoglierà soddisfazioni attraverso i vari riconoscimenti che vengono tributati alla sua opera di cartellonista storico, attraverso mostre ed esposizioni.

Marcello Dudovich muore il 31 marzo 1962 a Milano.

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Diego Racconi classe 1968 , da tempo mi occupo di arte e di organizzazione eventi. Perito elettronico, artista per vocazione e ispirazione, mi sono proiettato ultimamente su soggetti automobilistici, dopo essere stato affascinato da questi capolavori durante una manifestazione storica. L'arte mi ha sempre accompagnato, sia attraverso lo studio del pianoforte, le sculture, la realizzazione delle tele. Un mondo complesso e difficile, dove però è possibile esprimere al meglio emozioni e sensazioni nell'effimero e sfuggevole mondo contemporaneo.