Eventi

Intervista esclusiva realizzata all’estemporanea CPAE 2015

By  | 

Ieri avete letto della bella giornata passata lo scorso sabato a Piacenza, ma c’è di più: mentre eravamo a Palazzo Galli nel salone che ha ospitato l’estemporanea di pittura organizzata dal CPAE in collaborazione con gli studenti del liceo artistico Bruno Cassinari, ho avuto l’occasione di fare qualche domanda a uno dei protagonisti di questa iniziativa.

Oggi infatti vi regaliamo una breve intervista di tre domande, su aspetti meno trattati e legati al dietro le quinte dell’evento giunto ormai alla sua nona edizione, rivolte al professor Giovanni Gobbi che ha accompagnato e seguito da vicino i ragazzi impegnati nell’iniziativa.

Professore, questo progetto come si inserisce nel piano studi degli studenti?

Innanzitutto siamo arrivati alla nona edizione in cui il CPAE ci offre l’opportunità di partecipare come scuola a questa estemporanea, l’iniziativa è andata crescendo all’interno del liceo e la stragrande maggioranza dei partecipanti frequentano la classe terza, quarta e quinta. Con questa edizione c’è stato un ricambio dei partecipanti che iniziano a dare il loro apporto a questo tipo di iniziativa. Nel corso dell’anno vissuto a scuola c’era un certo entusiasmo riferito alla giornata e legato proprio al tipo di manifestazione, e nello stesso tempo il fatto di potersi sbizzarrire a livello grafico, pittorico e creativo è quello che in realtà la scuola predilige come impostazione generale. Quindi è un pò una giornata che vede in rassegna determinati percorsi riassunti tramite la creatività e il lavoro di ciascuno studente.

Nell’impostazione che date a questo progetto avete anche una piccola introduzione sulla storia dei modelli che poi i ragazzi andranno a rappresentare?

Questo è avvenuto maggiormente nel passato, per quanto riguarda il presente sono stati informati del fatto che come Club non c’era un logo privilegiato o al quale dare una particolare attenzione. Tuttavia essendo il 2015 l’anno di EXPO e dell’italianità in senso lato i loghi, le marche e le case costruttrici nell’ambito sportivo e motoristico sarebbero state quelle del nostro paese. Pur non avendo avuto una preparazione su un modello specifico o su una casa automobilistica piuttosto che un’altra si sono documentati e cercando di guardare alle auto prestigiose esposte sia nella piazza che all’interno di questo salone elaborano qualcosa di totalmente personale. La scuola ed il Club non hanno dato vincoli ed hanno lasciato massima libertà di espressione.

Dove vengono conservati le opere che non vincono la rassegna e che quindi non diverranno manifesto ufficiale della Vernasca Silver Flag?

Le altre opere, sin da quando è stata istituita questa forma di concorso, sono di proprietà del CPAE. Loro le conservano tutte e una buona parte sono destinate ad arredare le loro sale interne, dove tengono le loro riunioni e vengono incorniciate tutte. Nell’appuntamento di Cultura e Motori per esempio presso il Politecnico di Piacenza e in altre occasioni vengono poi nuovamente esposte.

(Qui il link al nostro post sull’evento Cultura e Motori dello scorso maggio: https://www.vitadistile.com/2014/05/20/cultura-e-motori-2014interamente-dedicato-a-lancia/)

Ringraziamo il Professor Giovanni Gobbi per la disponibilità a rilasciare questa breve intervista, e complimenti a tutti gli studenti del liceo artistico Bruno Cassinari di Piacenza e al CPAE per aver reso possibile anche quest’anno la consueta estemporanea di pittura.

Per tutti voi l’appuntamento è sempre qui su VitadiStile.com per seguire da vicino tutti gli appuntamenti del CPAE durante l’anno e tutti gli approfondimenti della nostra redazione!

Avatar

Classe 1988, nato a Piacenza, golfista in erba. Formazione classica con tesina di maturità su Gianni Agnelli e laurea in giurisprudenza. La passione per l’antiquariato è di famiglia, passando per le macchine fotografiche anni ’50 – ’70, arrivo al motorismo d’epoca. Ho partecipato di recente alla 13 Chilometri Bobbio-Penice, gara di regolarità nella quale, sprovvisto di cronometro, tenevo il tempo con un automatico anni sessanta. Piazzamento dignitoso, giuria incredula!