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Driving Fast Day Varano: passione a tutta velocità!

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Vi vorrei raccontare di un track day all’autodromo di Varano De’ Melegari, in provincia di Parma. Si parte presto per arrivare per tempo e prenotare i turni, che sono di venticinque minuti ciascuno. Qualcuno mi fa notare che, diversamente da come accadesse in passato, attualmente si gira con orario continuato per terminare i turni con il sole ancora sul tracciato, a tutto vantaggio della visibilità in pista. Già di prima mattina il paddock è ben saturo di vetture di un po’ tutti i generi e così ne approfitto per fare un giro turistico a lustrarmi gli occhi con i tantissimi bolidi tirati a lucido.

Colpisce immediatamente la mia attenzione una stupenda Ferrari Testarossa che fa bella mostra di sé attorniata da svariate sorelle di marchio quali F430 Scuderia, 360 Modena ed F355. Superfluo dire però che la gran parte degli sguardi li catturi proprio lei, perfettamente conservata ed originale, proprio a sottolineare che al suo livello non si ha nient’altro da dimostrare …

Qualche passo più in là invece comincia la carrellata di sportive con il cavallino di Stoccarda, con diversi modelli dell’intramontabile 911. E’ un trionfo di rosso anche qui, e si comincia con una 968 CS per passare poi ad una bellissima 964 RS che non lascia certo indifferente chiunque si trovi a passare da quelle parti.

Anche i club di modelli specifici partecipano alla giornata, come ad esempio il Miata club, che riunisce tanti appassionati proprietari della piccola spider giapponese, molti dei quali si sono distinti nella guida in controsterzo, esibendosi in lunghissimi traversi, soprattutto al tornante. Finito il giro nel paddock, con in mano i tagliandini per i turni prenotati, andiamo a gustarci le vetture in azione sul tracciato. La pista di Varano, per chi non la conoscesse, è un impianto abbastanza corto ma completo e divertente che prevede, nella configurazione di 2.3km, cinque curve a destra e otto a sinistra, (con una pendenza massima del 2.5%) che rendono appunto la percorrenza del nastro d’asfalto piuttosto impegnativa per i mezzi, soprattutto per il susseguirsi repentino di accelerazioni positive e negative. Dalla tribuna è davvero uno spasso vedere (…e sentire!!) diverse vetture di formula (alcune anche d’epoca) che si lanciano sul rettilineo con i loro motori che urlano implorando il rapporto successivo! I turni si susseguono, ora con il gruppo delle Ferrari mescolate alle Porsche, poco dopo invece con le piccole e pepate sportivette francesi insieme ad altri modelli, alcuni anche totalmente stock.

Giusto il tempo per un panino ed è finalmente il nostro turno. Ora si fa sul serio! Sono a bordo, come passeggero su una Porsche 944 Turbo S. Il driver, Riccardo, conosce bene la pista, ma durante primo giro si portano in temperatura gli pneumatici e gli altri organi meccanici quindi meglio non forzare. Col passare dei giri il ritmo sale e ci si gusta anche qualche bel sorpasso! Le sollecitazioni in frenata, accelerazione e nei cambi di direzione sono molto accentuate e bisogna ancorarsi bene e spingere sul poggia piedi contrastando le forze cui siamo sottoposti. Le velocità registrate sono importanti e di tutto rispetto, soprattutto in relazione all’estensione dei tratti rettilinei, che non sono mai troppo lunghi. L’adrenalina in corpo sale con l’aumentare della velocità e nello stesso momento non ci fa percepire il tempo, che vola letteralmente. Sono già passati, infatti, i venticinque minuti del turno: passiamo sotto la bandiera a scacchi che ci indica che dobbiamo completare quello che sarà il nostro ultimo giro per oggi.

Lasciamo la 944 nel paddock col cofano aperto per farle raffreddare i bollenti spiriti e ne approfittiamo per dare un altro sguardo alle altre belle vetture che sono giunte nel frattempo per girare nei turni successivi. Purtroppo è già ora di metterci sulla strada del ritorno e così abbandoniamo il circuito ascoltando allontanarsi ed affievolirsi la musica dei motori rombanti.

Vorrei fare a questo punto una breve riflessione, sulla valenza di queste giornate di apertura degli autodromi alle vetture stradali: penso che per gli appassionati sia un’ottima occasione di incontro e confronto. La forbice delle età dei partecipanti è davvero molto ampia e questo è un altro aspetto molto importante che sottolinea come la passione per i motori accomuni giovani e meno giovani. Un autodromo è progettato per ospitare la velocità, le strade di tutti i giorni no. Credo che abituarsi a dar sfogo alla passione per i motori e la velocità nei circuiti, sia un metodo educativo e formativo che aumenterebbe notevolmente la consapevolezza degli automobilisti alla guida su strada.

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Classe 84. Laureato magistrale in progettazione navale e grande appassionato, fin da bambino, di motori. Amo il design puro, quello che prende forma dalla funzione, in ogni sua espressione; per questo apprezzo molto gli oggetti e le auto del passato che forse rispettavano, per concezione, molto più tale aspetto. Adoro viaggiare (in moto ad esempio) per scoprire nuovi luoghi e tradizioni.