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Sul cordolo della rotonda: lo splendido

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Attenzione! Il pezzo che andrete a leggere è carico di contenuti ironici ed il frasario è libero. Prendetelo con filosofia…un po’ come le code sull’A14 a inizio agosto…

Se il libero professionista a bordo di furgonato bianco (e solo bianco) con qualche sfregio sulla carrozzeria all’altezza del passaruota semina il panico per le strade con velocità folli e clacsonate moleste c’è un’altra categoria di automobilisti che meno s’incontra meglio è.
Stiamo parlando degli splendidi, categoria piuttosto eterogenea e variegata che ricomprende soggetti di ambo i sessi e di tutte le età.

Tipico esemplare di splendido

Tipico esemplare di splendido

Lo splendido è riconoscibile per alcune caratteristiche peculiari che lo contraddistinguono dal resto del popolo delle quattroruote. Quando lo si incontra alle rotonde lo splendido ha sempre l’avanbraccio fuori dal finestrino con la mano che pare voglia cercare lo specchietto retrovisore: questa posizione regala allo splendido un’invidiabile “abbronzatura da ciclista” circoscritta però solo al braccio sinistro. Non è ancora chiaro con cosa guidi in quel momento lo splendido: probabilmente la mano destra è posizionata in zona pelvica per una colossale grattata di maroni sotto i pantaloni dell’Errea.

Le auto guidate dagli splendidi sono spesso Alfa 147 prima serie con più chilometri di un autobus Gran Turismo o di una corriera  (quelle blu ormai in via di estinzione che vanno a kerosene) oppure Golf appena uscite dalla concessionaria e probabilmente acquistate con un mutuo a tassi d’usura. Qualunque sia l’auto guidata lo sguardo dello splendido sarà sempre fiero e carico di spocchia nei confronti degli altri automobilisti: dal retro degli occhialoni Carrera traspare un’aura di superiorità, spesso rimarcata dalla compilation made in Cocoricò sparata a volume “esplosione casse”. Se l’età dello splendido è avanzata basta sostituire Carrera con Rayban e Cocoricò con Baglioni: il risultato non cambia affatto.

golf

La guida dello splendido si caratterizza per un’alternanza di improperi recitati ad alta voce e frecce non messe: se sul primo punto si può anche chiudere un occhio vista la mole di ira che si raccoglie alla guida, sulle frecce non messe la situazione cambia completamente. Trovarsi dietro ad un’auto guidata dallo splendido di turno è un’esperienza mistica dominata dal caso. Non saprete mai quale direzione prenderà, potrebbe girare a destra come a sinistra oppure proseguire diritto. La freccia per lo splendido è solo uno “sbatti”: l’importante è che la macchina abbia di serie cerchi in lega da 18”, se non ci fossero le frecce non cambierebbe nulla.

splendido3

A bordo dell’auto guidata dallo splendido spesso si rinviene la “donna dello splendido” che per forza di cose non può che essere splendida. Attenzione però: splendida non nel senso di bella e attraente ma di tamarra. Tamarraggine che si concretizza in outfit da sabato sera sfoggiati con incuranza anche il martedì pomeriggio.

Non ci è dato sapere quali importanti e profondi dialoghi si consumano all’interno dell’abitacolo, possiamo solo affidarci alla statistica ossia al discorso medio che lo splendido tiene all’aperitivo al bar. Molto probabilmente lo splendido intratterrà la sua amata con una cronaca minuto per minuto della partita di terza categoria giocata la domenica precedente. Partita nella quale lo splendido sarà risultato, senza dubbio alcuno, migliore in campo.

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Classe 1988, nato a Piacenza, sono dottore in Giurisprudenza e redattore per Sportpiacenza.it. Collaboro attivamente con un forum di Fantacalcio e scrivo pezzi, dai contorni semi-seri, dedicati alla mia città. Appassionato di informatica, fantascienza in ogni sua declinazione e teatro mi sono avvicinato soltanto da poco al mondo dell’auto d’epoca. Inguaribile nostalgico, setaccio la rete a caccia di video di Gran Premi anni ‘70 e rally che hanno fatto storia. Come sogno nel cassetto ho una muscle car, magari una Corvette di fine anni Sessanta.