L'editto-riale

“I soldi non ci sono Ernestino, non ci sono più.”

By  | 

Toni Servillo e Remo Girone in una delle loro scene più belle ne “Il Gioiellino” di Andrea Molaioli, sullo sfondo la crisi di Leda (leggi Parmalat) tra le industrie agro alimentari più grandi del paese, il primo CFO ed il secondo Presidente del gruppo, ormai disincantati rispetto a un sistema di potere che non ti premia e non ti aiuta più.

Così in tutti i settori aziende piccole e grandi si trovano costrette a dare la resa, schiacciate nella morsa di debiti che prendono le sembianze di veri e propri “buchi neri” dove tutto scompare, non solo i capitali ma anche idee e progetti che non vedranno mai la luce.

In un attimo più di cent’anni di storia vengono spazzati via, progetti, sfide, fama, lavoro si volatilizzano grazie ad una parola: fallimento.

Ma cosa significa fallire? Tralasciando i sensi più figurati, tecnicamente significa:

Stato di insolvenza di un imprenditore commerciale: essere sull’orlo del f.; fare,dichiarare f.fdolosofraudolentorestare al f., detto dei creditori del fallito che perdono parte del loro capitale. Nel diritto, più propriam., il procedimento giudiziario concorsuale instaurato con la sentenza del Tribunale che dichiara fallito l’imprenditore in stato di insolvenza e volto ad assicurare il soddisfacimento, a parità di condizioni, dei creditori. (Tratto da www.treccani.it/vocabolario/fallimento/)

Inizia quindi il solito ritornello, creditori che avanzano (giustamente) le loro pretese, tentativi di accordi con i lavoratori, piani di fusione e assorbimento da parte di altre aziende per cercare la via del cd. “risanamento”, acquisizioni varie di rami d’azienda, commissari plenipotenziari che prendono il controllo delle società per traghettarle su rive sicure.

Questo è successo, sta succedendo e succederà al grandioso marchio Bertone, frutto dell’inventiva del grande Giovanni Bertone e continuata dal genio imprenditoriale del figlio Nuccio.

La Bertone ha saputo coltivare talenti assoluti come Gandini e Giugiaro e, con loro e altri “stilisti”, dare alla luce tanti capolavori.

Leggere l’elenco delle creazioni Bertone è quasi imbarazzante se poi lo si accosta alla parola che “domina” oggi in azienda, fallimento. (vedi la gallery sul sito ufficiale Bertone: http://www.bertone.it/storia.aspx)

L’automobile considerata quasi universalmente la più bella mai disegnata, la Miura nacque proprio dalla penna di un giovane Marcello Gandini per volere, meglio dire desiderio di Nuccio Bertone che disse a Ferruccio Lamborghini: “Io sono quello che può fare la scarpa al tuo piede”.

(Qui sopra alcune delle immagini che raccontano il “fenomeno Miura”, dalla fabbrica sotto l’attento sguardo di Ferruccio Lamborghini ad alcuni celebri proprietari come Little Tony e Miles Davis. La Miura conquistò tutti persino capi di stato come Hussein di Giordania e lo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi.)

Lamborghini si racconta non rimase subito convinto della riuscita del progetto, forse anche per la recente uscita dalla Bertone di Giugiaro che pensò a mettersi in proprio, ma si dovette ricredere al Salone di Ginevra del 1966 dove la Miura P400 spazzò via in un attimo la concorrenza, le linee più belle fino ad allora invecchiarono, sulla bocca del grande pubblico c’era solo la Miura e con lei la Bertone.

A distanza di quasi 50 anni la Bertone Stile, marchio di proprietà della Bertone Cento controllata da Lilly Bertone e da Marco Filippa, è fallita il 7 luglio scorso con sentenza del Tribunale di Torino.

I commenti sulla gestione adesso stanno a zero e ora, dicono i bene informati, la Bertone potrà essere comperata a prezzi vantaggiosi da gruppi stranieri.

Noi di VitadiStile crediamo che un marchio come Bertone sia un’ottimo investimento in termini di immagine e di pubblicità, ma evitiamo il solito sciacallaggio, le aziende che ingloberanno Bertone dovranno aver la capacità di farlo con metodo e anche una certa eleganza, veicolando l’acquisizione al grande pubblico attraverso i media cercando di far capire con precisione piani, aspettative e pur concedendo spazio alla voglia di rilancio del marchio che tutti gli appassionati si aspettano. Evitiamo, per piacere, che rimanga solo una questione di soldi.

Avatar

Classe 1988, nato a Piacenza, golfista in erba. Formazione classica con tesina di maturità su Gianni Agnelli e laurea in giurisprudenza. La passione per l’antiquariato è di famiglia, passando per le macchine fotografiche anni ’50 – ’70, arrivo al motorismo d’epoca. Ho partecipato di recente alla 13 Chilometri Bobbio-Penice, gara di regolarità nella quale, sprovvisto di cronometro, tenevo il tempo con un automatico anni sessanta. Piazzamento dignitoso, giuria incredula!