Must

Scatto fisso: istruzioni per l’uso

By  | 

Scatto fisso: l’emblema della semplicità su due ruote. Le biciclette a scatto fisso, nate per le competizioni in pista, stanno colonizzando le strade cittadine di mezzo mondo: il fenomeno delle fixed arriva da San Francisco dove, già negli anni ’80, i fattorini (nel gergo messenger) utilizzavano biciclette a scatto fisso ridotte all’osso. Niente freni e ruota libera, un solo rapporto: per aumentare la velocità e rallentare basta soltanto la forza delle gambe.

Da qualche anno la moda dello scatto fisso ha contagiato anche i ciclisti italiani, soprattutto i più giovani: la tendenza è sbarcata nel Bel Paese una decina di anni fa, nelle città più trafficate d’Italia. La comunità dei fixer, inizialmente composta da pochi facinorosi, ha visto un aumento quasi esponenziale dei suoi appartenenti molto attivi anche online: a tal proposito, i siti più frequentati sono Milano Fixed e Fixedforum.

Scatto fisso è sinonimo di semplicità ma anche di personalizzazione: sebbene la componente tecnica sia ridotta al minimo indispensabile, le possibilità per chi volesse avvicinarsi al mondo delle fixed sono molteplici.
Anzitutto è possibile “riciclare” vecchie bici da corsa trasformandole in scatto fisso: si parla di conversione, un procedimento abbastanza economico ma che richiede una buona dose di esperienza. Non sempre vale comunque la pena convertire una bici da corsa vecchio stile in una scatto fisso: c’è infatti il rischio di trasformare una bella bicicletta in una scatto fisso piuttosto mediocre e anonima.

Se non si hanno a disposizione vecchie biciclette in cantina non resta che dare uno sguardo al mercato del nuovo: se da una parte alcune case ciclistiche hanno inserito nei loro cataloghi differenti modelli a scatto fisso, dall’altra sono sorte piccole botteghe artigianali per soddisfare la platea dei fixer. I risultati sono decisamente ottimi sia sul piano tecnico che estetico.

Piccola chiosa è da riservare alla sicurezza: le scatto fisso, come detto in precedenza, sono nate in pista dove anche un solo grammo di peso può fare la differenza sul tempo finale. In città tuttavia la situazione è ben diversa soprattutto nelle ore di punta quando sono le auto a colonizzare le principali arterie stradali con conseguente rischio di incidenti per i ciclisti.
Le scatto fisso in questo senso necessitano di grande attenzione ed esperienza sulle due ruote: i tempi di frenata sono infatti piuttosto lunghi e le possibilità di arresto immediato vicine allo zero.
Non lesinate quindi sulla sicurezza: il freno anteriore è d’obbligo se puntate ad utilizzare ogni giorno la vostra fixed. Meglio evitare anche le gabbiette sui pedali, utilizzate anni or sono nelle competizioni ciclistiche: pur donando un tocco vintage non permettono un pronto distacco dal piede del pedale con conseguente rischio di caduta, soprattutto per i più inesperti.

Scatto fisso: una moda che fa bene all’ambiente e al portafoglio. Ma attenzione a non esagerare. La città non è un velodromo.

Avatar

Classe 1988, nato a Piacenza, sono dottore in Giurisprudenza e redattore per Sportpiacenza.it. Collaboro attivamente con un forum di Fantacalcio e scrivo pezzi, dai contorni semi-seri, dedicati alla mia città. Appassionato di informatica, fantascienza in ogni sua declinazione e teatro mi sono avvicinato soltanto da poco al mondo dell’auto d’epoca. Inguaribile nostalgico, setaccio la rete a caccia di video di Gran Premi anni ‘70 e rally che hanno fatto storia. Come sogno nel cassetto ho una muscle car, magari una Corvette di fine anni Sessanta.