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Milano Auto Show: senza la Fiat

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Venerdì, presso il Circolo della  Stampa lombardo, Alfredo Cazzola ha presentato il Milano Auto Show, la sua soluzione alla cancellazione del Motor Show. Milano torna ad essere protagonista nel mondo dell’auto, dato che l’ultimo salone, tenutosi nelle sue vie, risale al 1937.

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Questa iniziativa nasce in collaborazione con Fiera Milano, già attiva sul tema auto con Milano Autoclassica, salone dell’auto d’epoca di recente apertura, con ambizioni internazionali, per superare i confini delle fiere di Novegro (tra cui Auto Collection). Senza dubbio un altro colpo a segno per l’AD Enrico Pazzali.

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Avrete, senza dubbio, seguito le ultime vicende riguardanti il Motor Show di Bologna, con annessi commenti per la scarsissima adesione delle case automobilistiche. C’è chi, però, crede ancora che l’Italia possa ospitare un salone internazionale dell’auto: questo è Alfredo Cazzola, che è stato patron della fiera bolognese fino al 2007, quando ha ceduto i diritti alla GL Event che lo gestiva fino ad oggi.

“Abbiamo deciso che vogliamo fare il salone più bello del mondo – ha annunciato Cazzola – Vogliamo creare il salone più trendy, più diffuso, più coinvolgente e più divertente. Tutto questo perché pensiamo che dovranno trionfare quello che sono le aspettative e l’entusiasmo che da sempre girano attorno a questo fantastico prodotto che è l’automobile. […] Crediamo di poter mettere in cantiere un nuovo concept, che si sappia ritagliare, come in un vestito sartoriale, un percorso e una presentazione diffusa non solo sul quartiere fieristico, ma sull’intero territorio, proponendo un’offerta ampia e variegata per la multimedialità. Ci siamo immaginati un percorso che prenda per mano il visitatore e lo aiuti nella scelta, nella prova e nell’acquisto di un’auto. Tutti i servizi che grazie alla tecnologia di oggi siamo in grado di offrire. Un salone che rappresenti l’industria in un processo molto più avanzato e che sappia rispondere alle sempre più alte esigenze del mercato. Abbiamo un sacco di strumenti e tecnologie che in passato non avevamo”.

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“Vogliamo rilanciare un nuovo concept di salone – ha continuato – per arrivare sul mercato internazionale. La grande sfida è quella di convincere i quartier generali delle case automobilistiche a mettere nuovamente risorse e impegno in un salone dell’auto che abbia come sede il nostro Paese. […] Siamo pronti a presentare una piattaforma organizzativa che abbia come punti di forza il territorio, un quartiere fieristico estremamente attrezzato e un’innata convinzione che i nostri visitatori abbiano come caratteristica la capacità di scegliere il bello, l’utile e individuare il trend del consumatore. Punteremo moltissimo sul coinvolgimento del territorio, offrendo postazioni anche distribuite sull’intera città di Milano per creare un coinvolgimento che possa toccare anche il pubblico internazionale. Su questo punteremo anche sui rapporti con le compagnie low cost e con quello che potranno offrirci in termini di mobilità. Questo salone lo immaginiamo come un vero e proprio punto europeo di visita. […] Punteremo sul lifestyle, coinvolgendo non solo il prodotto automotive[…], sul design, sulla “smart energy” andando oltre alla green energy. […] Infine abbiamo anche un altro tema sul quale punteremo moltissimo, ovvero l’infotainment. […] Sarà un Salone a 360°”.

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Il progetto ottiene subito molti consensi e tra chi saluta alla nuova iniziativa c’è Pinuccia Susani, rappresentante del salone di Ginevra per il territorio italiano. “Mi sono sempre dispiaciuta, in 10 anni che lavoro nel Salone di Ginevra, che nell’elenco dei saloni importanti nel mondo mancasse sistematicamente l’Italia. Mi complimento, nella speranza che Milano Auto Show si aggiunga a quelli che ora sono i cinque saloni più importanti del mondo.”

Chi, invece, non crede più nell’Italia come vetrina internazionale per l’auto, è proprio la Fiat. In un comunicato lascia intendere di non voler appoggiare il progetto della Promotor: “…non crediamo esistano le condizioni per far nascere un nuovo salone. Le difficoltà dei mercati hanno portato in questi ultimi anni alla chiusura di importanti sedi espositive in grandi città europee. Pensiamo che il salone di Francoforte, che si alterna annualmente a quello di Parigi, e soprattutto il motorshow di Ginevra siano più che sufficienti per l’esigenza dei produttori, dei media e del pubblico”.

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Classe 1988, nato a Codogno e laureato in Giurisprudenza, dopo qualche mese nel mondo della selezione del personale, ora sono District Manager per un gruppo assicurativo francese. Petrolhead da sempre, mi divido tra fotografia (di cui mi dovrò decidere a frequentare un corso) e degustazioni. Il tutto accompagnato dal costante confronto con i fondamentali del social media mktg. Con VitadiStile facciamo divulgazione storica del mondo dell'auto e diamo spazio a giovani appassionati.

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