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Targhe originali, a che punto siamo?

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Alla vigilia della pausa estiva il Ministro Salvini ha firmato (4 agosto 2023) lo strombazzatissimo decreto attuativo della norma contenuta nella legge finanziaria per l’anno 2021, n. 178 del 2020 che consente di richiedere la targa di prima immatricolazione ovvero altra targa coerente con il periodo storico di prima immatricolazione.

Nonostante i proclami tuttavia, la norma non è ancora in vigore – lo sarà dal 26/11/2023 (art.8) – tantomeno attuabile e i possessori di auto d’epoca con targhe non originali non possono ottenere la sospirata targa conforme al format di legge previsto nel momento storico di prima immatricolazione. Le riviste del settore hanno più volte dato tutto per fatto, ma nessuno ha messo in evidenza l’ultima riga, scritta in piccolo, del celeberrimo decreto Salvini ovverosia che “con atto della direzione generale per la motorizzazione e per  i servizi ai cittadini ed alle imprese in materia  di  trasporti  e  di navigazione,  del  Dipartimento  per  la  mobilita’  sostenibile  del Ministero delle infrastrutture e  dei  trasporti  sono  stabilite  le modalita’  operative  per  l’applicazione  delle   disposizioni   del presente decreto”: in altre parole l’ultima parola spetta alla Motorizzazione, con i suoi tempi.

Pertanto, non si può fare nulla. Per il momento almeno fino a che la Motorizzazione emani un provvedimento attuativo del citato decreto attuativo che indichi, operativamente, come si fa a rilasciare le targhe e delinei la procedura nonché la platea dei possibili beneficiari. Già, perché non tutti. Si mormora infatti, nonostante il decreto del 4 agosto precisi la possibilità di targa storica sia per i veicoli di interesse  storico  e  collezionistico circolanti a seguito di reimmatricolazione sia (art. 3) per i veicoli di interesse storico e collezionistico “precedentemente radiati dal PRA” – quindi evidentemente due fattispecie ben diverse – solo questi ultimi sembra potranno riavere la targa storica. Vedremo se lo sforzo creativo dei tecnici della Motorizzazione riuscirà a congegnare una procedura che attribuisca un numero di targa – storico –  anche a quei veicoli che ne risultino sprovvisti per non essere mai stati immatricolati in Italia.

Lo stesso Ministro Salvini in una recente intervista alla Manovella, comprensibilmente entusiasta per aver fatto qualcosa che i cittadini chiedevano da tempo, ha dichiarato che la targa originale è elemento costitutivo della storicità del veicolo. E quelli che seppur storici non sono mai stati immatricolati in Italia? Sono veicoli di serie B che non meritano la targa che avrebbero avuto se fossero stati venduti da nuovi in Italia? Vedremo cosa dirà la Motorizzazione la quale dovrà anche sciogliere il nodo di chi stamperà fisicamente la targhe, il Poligrafico dello Stato, originariamente indicato come soggetto “stampatore”, pare abbia già detto di non essere disponibile. Di una cosa siamo sicuramente certi, se ne riparlerà dopo il Panettone.

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Classe '76, Dottore di ricerca, libero professionista e Master Sommelier FIS, coltivo da sempre la passione del vino e delle auto d'epoca. In entrambi i settori concentro il mio interesse sulle produzioni italiane di eccellenza come strumenti di crescita economica e diffusione della nostra cultura nel mondo. Punti deboli? Le supercar '60 e '70 ed i grandi rossi dell'Etna!