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Lagonda: storia completa del marchio inglese delle “due ali stilizzate” – Parte prima

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Lagonda: nome controverso nella storia dell’automobile. Da marca di motociclette a marca di automobili, da semplice nome di automobile a marchio di automobili create “ad hoc”. Il tutto, almeno fino ad oggi, in 115 anni di storia. Storia che inizia nel 1899 a Staines, piccola città inglese della contea del Middlesex, ma che dal 1965 è passata sotto la contea del Surrey. Staines upon Thames, questo il nome completo della cittadina perché attraversata dal fiume Tamigi, rappresentò la culla degli affari di un tale Wilbur Gunn, americano di nascita, ma inglese di adozione. Gunn nacque infatti nel 1859 nella città americana di Springfield, in Ohio, ma nel 1891 si trasferì a Staines per seguire gli affari di famiglia che si occupava della costruzione di battelli a vapore.

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Gunn, appassionato di ingegneria, costruì in quegli anni “Giralda”, il battello più veloce nel navigare il Tamigi. Successivamente, nel 1898, Gunn cominciò a concentrarsi sulla produzione di motociclette. Le motociclette prodotte da Gunn erano belle, veloci e furono battezzate per la prima volta “Lagonda” nel 1899 in onore del nome di un fiume che scorreva vicino Springfield, la sua città natale. Le Lagonda diventarono sempre più performanti tanto da rappresentare l’Inghilterra nelle varie competizioni internazionali a carattere motociclistico.

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Ma Gunn non era ancora soddisfatto: essendo un amante dell’ingegneria e avendo un forte spirito di innovazione aveva in mente di creare qualcosa di più. Quel qualcosa in più era rappresentato da una “moto” con due ruote all’anteriore, spinta da un bicilindrico 1.200 raffreddato ad acqua e guidata attraverso un volante. Di queste particolari moto a tre ruote chiamate “three wheeler” ne furono prodotto ben 69.

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Questo successo commerciale spinse Gunn ad intraprendere più seriamente l’attività di costruzione di mezzi a motore: fu così che l’imprenditore americano fece il grande passo abbandonando i suoi veicoli a tre ruote e dando vita al suo primo prototipo di automobile che fu costruito per lo più con molti dei pezzi utilizzati per le precedenti ”three wheeler”. Gunn sviluppò velocemente il suo primo prototipo: il motore divenne un sei cilindri, la potenza aumentò continuamente fino ad arrivare a 30 cv e la carrozzeria fu costruita con pannelli di lamiera di acciaio stagnato. Tutti questi miglioramenti permisero alla vettura di Gunn di partecipare anche alle competizioni automobilistiche con buoni risultati: il debutto delle Lagonda avvenne nella corsa automobilistica che si svolse a Brooklands nel 1909 e la prima vittoria arrivò nella Mosca-San Pietroburgo del 1910.

La prima automobile stradale prodotta da Gunn fu presentata nel 1913 e rispondeva al nome di 11.1: era una vettura a due posti (seguita nel 1914 da una versione a quattro posti) dotata di un motore da 1.099 cc. Per l’epoca fu una vettura rivoluzionaria per il metodo di costruzione e di accoppiamento di telaio e carrozzeria: ne furono costruite 745 vendute ad un prezzo di 135 sterline.

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Nel 1918 fu presentato il secondo modello della Lagonda: la 11.9 che sfruttava le stesse tecniche di costruzione della precedente 11.1 ma aveva un passo leggermente più lungo ed un motore più potente da 1.420 cc. La 11.9, denominata 12/24 dal 1924 per via di piccole modifiche, riscosse un ottimo successo: fu venduta fino al 1925 e fu prodotta in ben 6.275 esemplari! Fu questo l’ultimo modello Lagonda nato sotto l’egidia del suo fondatore che morì nel 1920.

Termina qui la prima parte della storia della Lagonda: la prossima settimana potrete leggere la seconda parte!

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Sono nato ad Isernia nel 1979 e mi sono laureato in Scienze Politiche nel 2004. Fin da piccolo appassionatissimo di automobili, ho sempre lavorato nel settore automotive. Amo le auto classiche: quelle che mi fanno battere il cuore e sgranare gli occhi al primo sguardo, quelle che mi emozionano al solo metterle in moto, quelle che mi coinvolgono nella guida perchè hanno anime lontane anni luce da quelle super tecnologiche di oggi. Sono un inguaribile romantico cui piace guardare e guidare belle auto sulla scia di una calda emozione di sentimenti e non sulla base di freddi numeri prestazionali. Dimenticavo: sono qui perchè mi piace scrivere di auto classiche e raccontare eventi in cui si respirano ancora tradizioni e passioni che vivranno per sempre. Auto avute: Fiat Panda 750 Young '88, Fiat Punto '01 e '02, Lancia Y '09 Auto attuali: Alfa Romeo GT '05, Mazda MX-5 '97, Jaguar XJ8 '98