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Bobbio-Penice, sulle tracce di Enzo Ferrari

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Ultima domenica di agosto, ultimi sprazzi di un’estate che non ha mai ingranato la marcia giusta regalandoci malumori e talvolta giornate che poco hanno da invidiare all’autunno. Un’ultima domenica agostana che ha accolto i concorrenti della Bobbio-Penice, competizione di regolarità organizzata dal CPAE (Club Piacentino Auto d’Epoca), nella splendida cornice della Val Trebbia.

Devo confessarlo: appena ricevuto l’invito del CPAE su Facebook ero elettrizzato. Ogni volta che mi capitava di passare sulla pagina Facebook dell’evento lo sguardo di Enzo Ferrari a bordo della sua Alfa Romeo 8C 2300 era lì a fissarmi. Un sorriso carico di entusiasmo e di sicurezza. Per Ferrari la Bobbio-Penice fu l’ultima gara disputata come pilota: correva il 1931, un’epoca nella quale automobilismo faceva rima con coraggio e soluzioni meccaniche artigianali d’eccellenza.

31 agosto 2014: di anni ne sono passati parecchi e sotto i cofani delle auto più moderne si fatica a trovare un’anima. Un romanticismo evitabile? No, direi di no. Ogni storica racchiude nel vano motore qualcosa di unico ed inimitabile difficilmente replicabile dallo strapotere dell’elettronica attuale.
Questo articolo non vuole essere una cronaca minuto per minuto della gara, vuole essere un meltin pot delle sensazioni vissute durante la mattinata. Attimi della salita verso il ristorante Filietto, meta della prima parte della giornata.
Vitadistile ha partecipato alla competizione di regolarità organizzata impeccabilmente dal CPAE con due equipaggi. Al via la Lancia Delta LX 1300 di Andrea e Maurizio Albasi che ha fatto coppia con la Fiat 124 Sport Coupe di Francesco Fulchieri e Nicolò Premoli. Sulla 124 campeggia la bandella posteriore realizzata da B. Side Printing oltre all’adesivo degli amici di Born From Races.

Appena superato il primo pressostato la strada inizia subito a salire verso il Passo del Penice. Una salita regolare di circa 13 chilometri dove si alternano tornanti a rettilinei brevi e raramente livellati. Il primo controllo tempo è fissato in un piazzale dal nome emblematico: Enzo Ferrari. I concorrenti dopo una veloce inversione dirigono verso Varzi mentre il sole fatica a trovare uno spiraglio tra le nubi del mattino.

On the way...

Dopo il controllo tempo la strada diventa più impervia. La svolta in direzione Romagnese prima e quella per Praticchia poi sparigliano le carte in tavola: la sede stradale non lascia spazio a distrazioni e talvolta risulta decisamente stretta soprattutto nei tratti all’interno della boscaglia. Non è comunque il timore a farla da padrone: la eco dei motori che fa capolino dal finestrino fa quasi dimenticare della strada dissestata. Dopo la discesa in direzione del piccolo abitato dei Gobbi la carovana fa rotta per Mezzano Scotti. Ultima prova cronometrata prima del meritato riposo a Costa Filietto.

L’accoglienza del locale è stata splendida mentre il pranzo meriterebbe un articolo a parte. I piatti della tradizione culinaria piacentina proposti dal ristorante Filietto hanno soddisfatto anche i palati più esigenti regalando ai commensali un’altra esperienza da ricordare prima del ritorno verso Bobbio. Bobbio che ha ospitato la seconda fase della giornata con una prova ad eliminazione su circuito nella quale Vitadistile ha ben figurato. Volete saperne di più? Non vi resta che aspettare il nostro speciale. Nell’attesa eccovi altri scatti, altri istanti rubati alle storiche in attesa del via per la seconda prova.

Piccola dedica all’equipaggio vincitore: ecco qualche scatto dell’Alfa Romeo Spyder 1.6 di Andrea Mezzadri ed Antonia Ghezzi.

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Classe 1988, nato a Piacenza, sono dottore in Giurisprudenza e redattore per Sportpiacenza.it. Collaboro attivamente con un forum di Fantacalcio e scrivo pezzi, dai contorni semi-seri, dedicati alla mia città. Appassionato di informatica, fantascienza in ogni sua declinazione e teatro mi sono avvicinato soltanto da poco al mondo dell’auto d’epoca. Inguaribile nostalgico, setaccio la rete a caccia di video di Gran Premi anni ‘70 e rally che hanno fatto storia. Come sogno nel cassetto ho una muscle car, magari una Corvette di fine anni Sessanta.